lunedì 1 ottobre 2007

LAVORO, IL FENOMENO UMBRIA NEL PANORAMA NAZIONALE

LAVORO, IL FENOMENO UMBRIA NEL PANORAMA NAZIONALE: CRESCE L’ESERCITO DI CHI CERCA LAVORO ED AUMENTANO IN CONTEMPORANEA I TASSI DI OCCUPAZIONE E DISOCCUPAZIONE. CREATI 6.000 NUOVI POSTI DI LAVORO IN 3 MESI IN UMBRIA

I risultati che emergono dalla rilevazione sulle forze lavoro in Italia nel II trimestre del 2007, condotta dall’Istat, mettono in rilievo un vero e proprio “caso Umbria”, regione che vede contemporaneamente crescere sia il tasso di occupazione (assieme a quello di attività) che quello di disoccupazione. E’ il risultato prodotto dall’aumento delle persone che si sono messe in cerca di occupazione che sono salite dalle 18.000 del primo trimestre alle 20.000 del secondo.

Un fenomeno anche questo in controtendenza, visto che l’Istat segnala come, al contrario, a livello nazionale la discesa della disoccupazione (dal 6,5% del medesimo periodo del 2006 al 5,7%) si associ prevalentemente alla continua crescita del numero degli inattivi, che si concentra prevalentemente nelle regioni meridionali, che rifletterebbe “un diffuso sentimento di scoraggiamento che comporta una rinuncia alla ricerca attiva di lavoro”. Ciò ha fatto si che rispetto allo stesso periodo del 2006, il numero delle persone in cerca di occupazione sia diminuito di 209.000 unità a livello nazionale (12,9%).

E’ estremamente positivo, quindi, il fatto che questo sentimento di scoraggiamento non valga per l’Umbria, dove il numero degli occupati è cresciuto, passando dalle 356.000 unità dei primi tre mesi dell’anno alle 362.000 dei secondi, con un incremento dell’1,3% (dal 63% al 64,1%). Pressoché analogo l’andamento relativo alla forza lavoro complessiva che è salita in Umbria da 374.000 a 382.000 unità, il che ha fatto si che il tasso di attività sia a sua volta cresciuto di un +1,5% (dal 66,2% al 67,7%).

Il risultato finale di tutto ciò è che il tasso di disoccupazione umbro, che era al 4,7% nel primo trimestre di quest’anno, è salito al 5,2% del secondo, con un incremento, quindi, pari allo 0,5% che è comunque meno della metà rispetto al +1,1% che, come abbiamo visto, ha registrato quello di occupazione per il quale la nostra regione si pone ben al di sopra del +0,4% di incremento nazionale ed anche al +0,6% di quello dell’Italia centrale.

In riferimento al dato nazionale di disoccupazione, l’Umbria continua a mantenersi consistentemente al di sotto di tale soglia, in perfetta linea con quello dell’Italia centrale che è ugualmente del 5,2%.

Ragionando su questi dati, sicuramente positivi nel loro complesso perché stanno a significare che nel giro di soli 3 mesi sono stati creati in Umbria ben 6.000 nuovi posti di lavoro (quando a livello nazionale l’offerta di lavoro ha subito una flessione dello 0,4%, corrispondente a 98.000 unità in meno), e accompagnandoli con quelli che ci sono stati comunicati appena ieri, sempre dall’Istat, relativi all’incremento record delle esportazioni umbre (+25,1% nel primo semestre del 2007), non ci resta che auspicare la continuazione di politiche in grado di consolidare e migliorare ulteriormente gli incoraggianti livelli che sono stati sin qui raggiunti.

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