giovedì 25 ottobre 2007

EDILIZIA RESIDENZIALE: BOOM DELLE COMPRAVENDITE IN UMBRIA

EDILIZIA RESIDENZIALE: BOOM DELLE COMPRAVENDITE IN UMBRIA FRA IL 2000 E IL 2006. CRESCE PIU’ LA PROVINCIA RISPETTO AI CAPOLUOGHI DOVE LE CASE HANNO RAGGIUNTO COSTI ECCESSIVI. GIUNGE AD HOC IL PIANO STRAORDINARIO PER L’EDILIZIA PUBBLICA PREDISPOSTO DALLA REGIONE

Fra il 2000 e il 2006 l’Umbria ha segnato un vero e proprio boom per quanto riguarda le compravendite di immobili residenziali: un +34% circa rispetto ad una media nazionale che si è fermata al +22,39%.

Nel periodo considerato, in Umbria si è svolto il 6,7% delle transazioni che hanno avuto complessivamente luogo nell’Italia Centrale, una fetta consistentissima considerata la modesta entità della nostra regione sia del punto di vista geografico che da quello della popolazione residente. Anche se indubbiamente il confronto non può reggere dal punto di vista esclusivamente quantitativo al confronto dei mercati immobiliari più vasti, poiché logicamente la parte del leone hanno continuato a farla il Lazio (47,6%) e la Toscana (32,7%), con le Marche che si sono collocate, a distanza, nella terza posizione (12,9%).

Sono dati, questi, che si ricavano dalla lettura dell’ultimo rapporto immobiliare 2007 dell’Agenzia del Territorio.

In virtù di questo exploit la nostra regione guida largamente la graduatoria del Centro, seguita dalle Marche (+25%) e dalla Toscana (+9% circa), mentre il Lazio ha registrato addirittura un calo (-3,8%), trascinato in questo senso dal negativo andamento del mercato della capitale.

Ma sono in genere i capoluoghi di provincia a segnare il passo, un fenomeno che si è segnalato particolarmente negli anni più recenti e questa legge vale anche per l’Umbria dove il mercato immobiliare relativo al settore residenziale è cresciuto a Perugia e a Terni, fra il 2005 e il 2006, appena dell’1,4% rispetto al +4,7% messo a segno dalla provincia.

Un fenomeno che si deve, a detta degli esperti, a tre cause concomitanti, la prima delle quali l’alto costo raggiunto dalle abitazioni nelle città maggiori che ha escluso dalla proprietà i nuclei familiari meno abbienti e spinto molti compratori a cercare soluzioni più economiche nei comuni limitrofi. La seconda ragione è legata, con molta probabilità, al fatto che nei comuni dell’hinterland è maggiore e la disponibilità di nuove costruzioni, piuttosto che nei capoluoghi, dove in molti casi il territorio si è saturato a scarseggiano di conseguenza le aree edificabili. Infine va considerato l’incremento della compravendite nei comuni più piccoli relative all’investimento nelle seconde case, che ha coinvolto anche cittadini stranieri o provenienti da fuori regione che hanno scelto di risiedere in particolare nelle località più appetibili dal punto di vista paesaggistico.

Ben venga, quindi, il Piano straordinario per l’edilizia pubblica che è stato presentato proprio in questi giorni dall’assessore regionale alle politiche abitative, Damiano Stufara, che prefigura una consistente ripresa degli investimenti in particolare nei comuni capoluogo ed in quelli ad essi confinanti con una popolazione superiore ai 10 mila abitanti, compresa la messa a disposizione, nel giro di poche settimane, dei primi 155 nuovi alloggi per rispondere alle più urgenti domande di abitazioni che vengono dalle famiglie che a causa delle loro modeste condizioni economiche non ce la fanno a sobbarcarsi l’onere di un mutuo e neppure quello di un affitto troppo oneroso.

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