Accordo sul welfare e consultazione dei lavoratori
Accordo sul welfare e consultazione dei lavoratori: il punto di vista di Rifondazione comunista di Perugia
L'8, 9 e 10 ottobre anche i lavoratori e i pensionati umbri saranno chiamati a votare sull'accordo siglato dalle organizzazioni sindacali con il Governo Prodi il 23 luglio scorso.
Rifondazione comunista di Perugia è rispettosa della dinamica sindacale e della sua autonomia: per questo non parteciperà a comitati per indicazioni di voto.
Il nostro punto di vista lo abbiamo già espresso, il "pacchetto welfare" va modificato: non ci convince l'alternativa concordata sullo scalone, così come il limite dei 5mila per i lavori usuranti e vogliamo che ai giovani il 60% minimo della pensione sia effettivamente garantito. Quanto al mercato del lavoro pensiamo ad interventi contro la precarietà.
Occorre inoltre considerare la posizione della Fiom come una grande ricchezza per il movimento operaio: il sindacato metalmeccanico non ha approvato l'accordo sul welfare consegnando ai lavoratori la decisione, senza dare indicazioni di voto. Saranno Cgil, Cisl e Uil a presentare nella nostra Provincia e nella nostra regione l'accordo e ad organizzare un voto libero dei lavoratori e dei delegati. Questo trasforma la consultazione e le grandi assemblee che la precederanno in un enorme evento democratico.
Ecco, noi pensiamo che questo elemento di pratica democratica, per il quale ci siamo sempre battuti, indichi un percorso alla sinistra anche nella Provincia di Perugia: sarà importante leggere il voto tra i pensionati, i lavoratori attivi, i precari, studiare la differenza di risultato nelle grandi e piccole aziende, negli ospedali, nelle scuole, nelle realtà più sindacalizzate e più esposte al conflitto sociale.
Partiamo dunque dal lavoro, dal suo valore, dalla sua retribuzione, dalla lotta alla precarietà per ricostruire una seria azione unitaria della sinistra che parli a tutte e a tutti.
Le lavoratrici e i lavoratori devono essere protagonisti dei processi decisionali: ecco perché riteniamo che la consultazione sia un grande patrimonio democratico per tutta la sinistra.
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