giovedì 14 giugno 2007

NON PASSI SOTTO SILENZIO IL BOOM DELLE ESPORTAZIONI UMBRE

NON PASSI SOTTO SILENZIO IL BOOM DELLE ESPORTAZIONI UMBRE CHE NEL PRIMO TRIMESTRE DI QUEST’ANNO SONO CRESCIUTE DI QUASI IL 30%

Non può passare assolutamente sotto silenzio il boom delle esportazioni umbre che nei primi tre mesi di quest’anno sono cresciute di quasi il 30% rispetto allo stesso periodo del 2006 (per la precisione il 29,6%).

Si tratta del secondo dato fra le regioni dell’Italia Centrale, area che si conferma la più dinamica del Paese con il suo incremento medio del 15,6% che si colloca al di sopra del 13% nazionale; una misura che è comunque di tutto rilievo. Fra le regioni che ci stanno più prossime solo le Marche sono riuscite a fare leggermente meglio, mettendo a segno un +32,6% ed anche le altre regioni italiane che ci precedono (poche), a parte la Val d’Aosta che con il suo +58,6% su eleva su tutte, non sono distanti: Friuli-Venezia Giulia +30,5% e Calabria +31,2%.

Questi dati sono contenuti nel rapporto sulle esportazioni delle regioni italiane pubblicato ieri dall’Istat nel quale si afferma che la crescita dell’Umbria “è stata influenzata dal buon andamento del settore metalmeccanico, dai prodotti dell’agricoltura e della pesca, dagli articoli in gomma e dai prodotti delle industrie tessili e abbigliamento”.

Trattandosi di dati a consuntivo, pertanto assolutamente reali, si può dire che l’Istat smentisce per il momento le previsioni, pure positive, fatte recentemente da Prometeia-Unioncamere, che per il 2007 assegnavano alle esportazioni umbre una crescita attorno al 3,2%, inferiore in questo caso al 3,9% nazionale ed al 4% dell’Italia Centrale. Prometeia-Unioncamere che tuttavia prevedevano una crescita del nostro pil regionale, sempre nel 2007, pari al 2,3% che ci collocava al vertice delle regioni italiane assieme alla Lombardia.

Tornando al dato Istat, va anche segnalato che in virtù di questo exploit, è anche salito il peso dell’Umbria sul totale delle esportazioni italiane: nel gennaio-marzo 2006 ammontavano a 653 milioni di euro, pari allo 0,9% del dato nazionale, nei primi tre mesi di quest’anno sono salite a 847 milioni, corrispondenti ad un più tondo 1%.

A proposito di smentite clamorose, non possiamo certo dimenticare la recentissima, e a questo punto assolutamente intempestiva (per sua sfortuna), interrogazione che il consigliere di An Zaffini ha rivolto all’assessore Giovanetti e che giornalisticamente è stata così efficacemente riassunta: “Tanti investimenti, ma l’export non decolla”.

Parlando di atteggiamento superficiale del governo umbro nell’affrontare la promozione dell’export e della internazionalizzazione delle nostre imprese, Zaffini sollecitava una pronta correzione di rotta, guardandosi bene, naturalmente, di indicare in quale direzione. Ora, visti i risultati che sono stati certificati dall’Istat, noi non possiamo che benedire quella “superficialità” che ha fortemente contribuito a realizzarli.

Non v’è comunque dubbio che la nostra regione sia stata avvantaggiata dalla ripresa in atto nel Paese che il governo dell’Unione ha avuto il merito di riavviare dopo la stagnazione berlusconiana. Come non ricordare in questo senso la più assidua partecipazione dell’Italia a livello internazionale e le tante iniziative di promozione all’estero dei nostri prodotti che hanno visto partecipi numerosi esponenti del governo, a partire dallo stesso premier Romano Prodi?

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