martedì 12 giugno 2007

BANKITALIA: L’UMBRIA CRESCE, E’ “VIRTUOSA” E BEN AMMINISTRATA

PER BANKITALIA L’UMBRIA CRESCE ED E’ UNA REGIONE “VIRTUOSA” E BEN AMMINISTRATA

A fare giustizia di ogni speculazione sull’andamento dell’economia umbra nel corso del 2006 basta riprendere le righe iniziali con le quali la relazione annuale della Banca d’Italia riassume i risultati conseguiti lo scorso anno: “Nel 2006 –si dice testualmente- l’economia regionale ha mostrato significativi segnali di ripresa soprattutto per effetto della domanda estera”.

Di seguito si elencano poi i fattori principali di questa ripresa che possiamo così riassumere: nell’industria manifatturiera le vendite sono cresciute a ritmi superiori a quelli del 2005; il settore delle costruzioni ha continuato a crescere; il settore del commercio ha evidenziato segnali di recupero delle strutture di minori dimensioni; il settore turistico si è incrementato; è aumentato il numero degli occupati e il tasso di disoccupazione è sceso al livello più basso dell’ultimo decennio; le imprese hanno fatto un minore ricorso alla cassa integrazione guadagni; i prestiti concessi ai residenti in regione sono cresciuti a un ritmo superiore a quello del 2005 e le condizioni di offerta del credito si sono mantenute favorevoli, con un aumento dei tassi d’interesse sui prestiti inferiore a quello dei tassi ufficiali, ecc.

Senza entrare in maniera più approfondita in tali questioni, riteniamo comunque che ce ne sia più che a sufficienza per obbligare i tanti detrattori che si sono esercitati nei mesi passati a descrivere una situazione particolarmente pesante dell’economia regionale, a recitare un pronto mea culpa. I loro allarmi non avevano motivo di essere ed altrettanto possiamo dire riguardo al modo in cui questa nostra regione è stata amministrata dal centro sinistra.

Se esaminiamo, ad esempio, il capitolo che Banca d’Italia dedica alla Finanza pubblica decentrata, apprendiamo infatti che la spesa desunta dai bilanci consolidati delle Amministrazioni locali umbre, pari al 20,6% del Pil regionale, è stata superiore alla media delle Regioni a statuto ordinario e ciò vale anche in termini pro capite poiché l’Umbria, con i suoi 4.644 euro a testa, si avvicina fortemente al dato fatto segnare dalle Regioni a statuto speciale che, come è arcinoto, godono di vantaggi economici molto particolari.

A ciò si aggiunga che la spesa delle Amministrazioni locali umbre si caratterizza per un grado di rigidità non eccessivo ed in particolare gli esborsi per il personale, per il comparto sanitario e per l’estinzione dei debiti assorbono il 59,7% della spesa totale, contro il 73,9% della media delle Regioni a statuto ordinario.

Per quanto riguarda poi i costi del servizio sanitario regionale, senza entrare nel merito della qualità delle prestazioni che sono semmai superiori e non inferiori ad altre, risulta che quelli umbri nel triennio 2003-2005 sono aumentati in misura minore rispetto alla media delle Regioni a statuto ordinario (il 6% contro il 7,4%). E in particolare nel 2005 si sono spesi in Umbria a tale fine 1,4 miliardi di euro, corrispondenti a 1.699 euro pro capite, una misura ancora una volta inferiore alla media delle Regioni a statuto ordinario, pur dovendo sostenere in questo caso costi maggiori per il personale (il 4,2% in più) che sono stati compensati grazie ad una minore incidenza delle prestazioni erogate tramite enti privati, convenzionati o accreditati che è stata pari al 10,5%, ovvero circa la metà rispetto alla media delle Regioni a statuto ordinario.

Se questi numeri hanno un senso, allora vuol dire che il servizio sanitario umbro impiega direttamente un numero di dipendenti superiore alla media per il semplice fatto che eroga direttamente un maggior numero si prestazioni, anziché delegarle a strutture esterne.

Ergo, la demagogica equazione più dipendenti uguale maggiori spese, non sempre è applicabile, almeno non nel caso della sanità umbra, visto che, al contrario, in questo caso un impiego maggiore e più oculato di risorse umane ha consentito di realizzare dei risparmi.

Stefano Vinti

Presidente gruppo regionale umbro PRC-SE

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