ANCHE RIFONDAZIONE COMUNISTA DELLUMBRIA CONFERMA LA SUA FEDELTA AL GOVERNO DELLUNIONE E CONDANNA LIRRESPONSABILE SCELTA DEL SEN. TURIGLIATTO
Proprio nel giorno in cui ci era giunta lottima notizia della decisione di Tony Blair di avviare lo sganciamento della Gran Bretagna dallIraq, seguito a ruota, ed in maniera ancora più decisa, dal governo danese; quando è apparso evidentissimo lisolamento internazionale nel quale è precipitato l amico Bush che quella sanguinosa avventura ha fortemente voluta, il Senato della Repubblica ha bocciato la linea di politica estera praticata dal governo dellUnione che aveva portato fuori lItalia da quella trappola, contribuendo a far maturare una diversa sensibilità internazionale.
Quanti hanno osteggiato la ventata di forte discontinuità espressa da questo governo rispetto allunilateralismo e allacritico sostegno alla teoria della guerra preventiva di Berlusconi, hanno perciò bocciato il tentativo, che aveva già dato i suoi primi significativo frutti, di ridisegnare la presenza dellItalia sulla scena mondiale. Una nuova presenza caratterizzata dalla convinzione che occorresse passare ad un multilateralismo di soggetti in grado di giocare un ruolo attivo nei processi di pace, rafforzando la centralità in essi delle Nazioni Unite ed anche assegnando un diverso protagonismo allEuropa.
Conseguenza gravissima di tutto questo è stata la caduta del governo Prodi.
Per riparare, per quanto possibile, questo duro colpo, Rifondazione Comunista ritiene che il governo dellUnione debba riprendere al più presto possibile il cammino interrotto anche a causa dellimprovvido comportamento di tre senatori che hanno irresponsabilmente fatto venire meno, complice la legge elettorale truffaldina voluta dal centro destra, lesile maggioranza sulla quale poteva contare in quel ramo del Parlamento: un trasfuga dallIdV, che ormai da tempo vota costantemente in accordo con il centro destra, un ex senatore del Pdci, che si è astenuto, ed un senatore del Prc, Franco Turigliatto, che non ha preso parte al voto.
Rifondazione Comunista dellUmbria concorda pienamente con la segreteria nazionale del partito che ha confermato il suo incondizionato sostegno al governo Prodi e del quale ha chiesto la pronta riconferma.
Riteniamo così di interpretare il comune sentire del popolo della sinistra che anche nella nostra regione ha votato con forte partecipazione ed entusiasmo per il cambiamento, con ciò scindendo pienamente la nostra responsabilità rispetto alla scelta individuale compiuta dal sen. Turigliatto che, dimostrandosi sordo rispetto alle istanze democraticamente espresse dal gruppo e dalla maggioranza del partito, dal quale si è obiettivamente posto fuori, ha contravvenuto ai più elementari doveri di relazione.
giovedì 22 febbraio 2007
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