giovedì 18 gennaio 2007

CISL
SIAMO D’ACCORDO CON LA CISL: APRIRE UNA “VERTENZA SALARIALE” IN UMBRIA

La relazione al Consiglio regionale della Cisl Umbria del segretario, Pierluigi Bruschi, offre la possibilità di un’ampia convergenza sia sulle analisi che sulle proposte che attengono la nostra regione.

Il giudizio sulla legge finanziaria, invece, resta assai lontano, in quanto Bruschi non tiene conto dello sforzo, certo contraddittorio, di tentare di invertire per la prima volta il senso di una legge che ha sempre tolto ai lavoratori dipendenti per regalare al profitto e alle rendite.

Ma, aldilà del giudizio sulla Finanziaria, è condivisibile l’aver posto la questione della “previdenza” in termini alternativi a tutto quello che in questi giorni si è letto, cioè innalzamento dell’età pensionabile e riduzione dei rendimenti.

Quello che ci preme sottolineare, soprattutto, sono gli aspetti che attengono alle questioni sociali e del lavoro in Umbria: dal rifiuto della criminalizzazione e denigrazione dei lavoratori del pubblico impiego, ad aver accolto quello che ormai da anni andiamo dicendo, ovvero che nella nostra regione esiste una questione salariale che non può essere ulteriormente procrastinata.
Occorre innalzare i salari dei lavoratori e degli operai umbri (in particolare), che sono inferiori di circa il 10% rispetto alla media delle regioni del centro-nord.

E’ necessario aprire una vertenza specifica con le categorie imprenditoriali, in modo da valorizzare e qualificare il lavoro, facendolo uscire dalla morsa “precarietà- sotto salario”.

Al tempo stesso è quanto mai opportuno stringere un nuovo accordo con gli Enti locali per bloccare l’aumento delle tariffe pubbliche, potenziare la rete dei servizi pubblici ai cittadini, ma anche bloccare quelle privatizzazioni (ad iniziare dal ciclo delle acque) che hanno innalzato le tariffe e non hanno migliorato le prestazioni, hanno peggiorato le condizioni di lavoro ed abbassato stipendi e salari.

L’annuncio di una iniziativa della Cisl sul versante dell’aumento dei salari per i lavoratori umbri può essere anche un grande stimolo per i nostri imprenditori ad operare maggiormente sul versante della qualità e della innovazione del prodotto e del processo produttivo.

La lotta all’evasione fiscale (enorme anche in Umbria) è la chiave di volta per il reperimento delle risorse necessarie per il potenziamento dello stato sociale, per la stabilizzazione dei lavoratori precari, per aumentare la sicurezza sul lavoro, per sostenere un nuovo sviluppo economico di qualità.

Su questo versante vanno compiuti enormi passi in avanti, passando dalle enunciazioni di principio alla costruzione di strumenti efficaci, basati su banche dati e sulla partecipazione dei cittadini.

Su queste tematiche la Cisl e le organizzazioni sindacali in genere avranno Rifondazione Comunista al loro fianco.

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