LE BUONE LIBERALIZZAZIONI CHE CI PIACCIONO...
LE BUONE LIBERALIZZAZIONI CHE CI PIACCIONO: COLPITI I POTERI FORTI (BANCHE, ASSICURAZIONI, COMPAGNIE TELEFONICHE E PETROLIFERE), MILIARDI DI EURO TORNANO AI CITTADINI
Convinti da sondaggi ammiccanti che il gioco era ormai fatto, con linarrestabile declino del governo dellUnione e limminente caduta di Prodi, i capintesta del centrodestra sono stati svegliati bruscamente dal sonno che li aveva avvolti per rendersi conto che il loro era solo un sogno e che la realtà era assai più amara.
Con la raffica di provvedimenti approvati in tema di liberalizzazioni, il governo in carica si è messo sulla strada giusta per riguadagnare in breve tempo gran parte delle simpatie popolari che aveva lasciato per strada nelle lunga fase di preparazione della Finanziaria.
Portato a termine quel parto doloroso, ha ripreso con lena il cammino per modernizzare il Paese nel senso giusto e fargli recuperare il terreno perso nei confronti dei nostri partner europei per colpa del berlusconismo più sfrenato.
Ci riferiamo alla lenzuolata di liberalizzazioni - come è stata coloritamente definita - grazie alla quale mediamente le famiglie italiane guadagneranno 1.000 euro in un anno (i calcoli li hanno fatti le diverse associazioni dei consumatori). Liberalizzazioni che, a differenza di altre, ci piacciono assai perché, anziché regalare, ai soliti poteri i ghiotti bocconi dei servizi pubblici (in particolare quelli locali) che attendono famelicamente di ingoiare, hanno assestato loro colpi che hanno dolorosamente accusato.
Altro che montagna che ha partorito un misero topolino!, come ha maldestramente cercato di ironizzare Fini! La cancellazione di gabelle quali lodiosa provvigione praticata dalle banche sul massimo scoperto (dopo che su questo pagavamo già il dovuto) e di quelle praticate sulle ricariche dei telefonini, come pure la cancellazione delle ipoteche sui mutui immobiliari, spese indebite comprese, od ancora le regole nuove che sono state imposte sullassegnazione della classe di merito per le polizze sugli autoveicoli, che tolgono qualsiasi interessata discrezionalità alle compagnie assicurative, sono scelte pesanti che faranno rientrare nelle tasche degli italiani miliardi di euro.
Per non parlare dei provvedimenti relativi alla vendita dei carburanti, dalla possibilità di fare il pieno al supermarket e ad ogni ora del giorno e della notte, alla cancellazione delle distanze minime fra i distributori, che colpiscono certamente assai più le grandi compagnie petrolifere che i benzinai, dietro la protesta dei quali queste si nascondono.
Le colpiscono perché si tratta di misure volte a realizzare una concorrenza non più fittizia, spezzando il cartello nel quale le grandi compagnie hanno concordato i rincari condannando gli automobilisti italiani a pagare il prezzo più alto in Europa per fare un pieno di carburante.
Ci verrebbe da chiedere a dei liberali come Fini, ed il suo capo Berlusconi, che un giorno lo incorona suo erede ed il giorno dopo lo cancella dallasse ereditario, cosa hanno partorito loro in cinque anni di governo.
Niente in assoluto, né, daltronde, cera da attendersi qualcosa di diverso essendosi preoccupati solo di far approvare dal loro Parlamento la seria infinita di leggi ad personam che hanno risolto pressoché tutti i guai giudiziari di un premier che non avrebbe certo gradito che si fosse perso del tempo prezioso per varare il benché minimo provvedimento che potesse colpire i suoi tanti interessi di assicuratore o di banchiere, oltre che di intimo amico di assicuratori, di banchieri, di petrolieri e quantaltro?
Certo, non tutti gli italiani ci guadagneranno in ugual misura da queste liberalizzazioni, perché, prendiamo a caso la famigerata provvigione sul massimo scoperto relativa ai conti correnti bancari, questa assurda gabella, che colpiva esclusivamente chi, a corto di contanti, per arrivare magari alla fine del mese deve marcare spesso il rosso (chissà mai perché, per una questione di equità, le banche non hanno mai pensato ad istituire una provvigione sul massimo coperto a favore dei loro clienti?), non ha mai riguardato quanti, per loro fortuna, hanno il conto sempre ben fornito (come dire, piove sempre sul bagnato).
Ugualmente dicasi per lestinzione dei mutui e la cancellazione delle ipoteche che non riguardano chi le ville e gli appartamenti di lusso li acquista in contanti. Alla fin fine, si possono dunque intendere questi provvedimenti anche come forme, sia pure indirette, di intervento pubblico che ci avviano sul cammino di una più equa ridistribuzione del reddito, cosa che sta anche questa scritta nel programma dellUnione.
Posta un commento