mercoledì 31 gennaio 2007

SUCCESSO DELL’AZIONE DI CONTRASTO ALL’EVASIONE FISCALE: IN UMBRIA: E’ EMERSO IL VASTO FENOMENO DEGLI AFFITTI “IN NERO”, CON IL 40% DEGLI “IRREGOLARI” CHE HA GIA’ SANATO LA SUA POSIZIONE.

Si deve alla forte azione di contrasto avviata dal governo Prodi per combattere il fenomeno dell’evasione fiscale se è emersa in Umbria la dimensione davvero insopportabile del fenomeno degli affitti in nero.

Si tratta di una piaga, da noi da lungo tempo denunciata, che colpisce in modo particolare gli studenti universitari fuori sede, ai quali vengono imposte condizioni capestro per ottenere in affitto anche un semplice posto letto in un appartamento da condividere con numerosi altri loro colleghi, ma sicuramente analoga, se non maggiore, prepotenza viene esercitata da parte di tanti proprietari senza scrupolo nei confronti di altre categorie di cittadini provvisti di un potere di contrattazione ancora minore, come ad esempio i lavoratori immigrati.

Su questo aspetto non abbiamo però numeri che possano confortare questa nostra impressione (auspichiamo, perciò, l’avvio di un’analoga attività di controllo anche al riguardo), ma ci preoccupano le recentissime notizie di stampa che ci sono pervenute da altre realtà italiane, dove si è addirittura arrivati a richiedere una pigione mensile di 150 euro per poter disporre di un cuscino sul quale dormire a turno.

Tornando al tema, non possiamo non sottolineare con soddisfazione la proficua collaborazione che si è realizzata fra l’Adisu, l’Agenzia per il diritto allo studio universitario dell’Umbria, e la Direzione regionale delle Entrate, grazie alla quale è risultato che su 1.600 posizioni esaminate sino ad ora, solo 750 di queste sono risultate regolari, pari ad appena il 47% del totale. Ciò vuol dire che oltre la metà dei contratti presi in esame non era stata registrata o era stata registrata in ritardo, provocando una perdita consistente per l’erario ed un danno, dunque, per l’intera collettività.

Ci consoli il fatto che, grazie a questa meritoria attività di controllo una parte consistente di questa evasione di imposte, sia indirette che dirette, è stata recuperata: infatti oltre il 40% dei contribuenti ai quali sono state contestate queste irregolarità ha deciso di chiudere immediatamente il contenzioso con il fisco saldando quanto dovuto.

Possiamo così dire che anche l’Umbria, nel suo piccolo, ha portato il suo contributo al “miracolo” annunciato appena ieri dal vice ministro dell’Economia, Visco, dell’incremento record delle entrate, grazie al quale il fisco italiano ha incassato nel 2006 il 10% in più rispetto al 2005, per un maggiore introito pari ad oltre 37 miliardi di euro.

Lo stesso Visco ha promesso che, qualora questo trend si confermasse anche nell’immediato futuro, sarà possibile pensare a ridistribuire questa ricchezza, cominciando, naturalmente dai più poveri.

Come volevasi dimostrare, per pagare meno tasse occorre davvero che le tasse le paghino tutti, gli evasori prima degli altri.

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