Rifondazione comunista di Spoleto necessita di una profonda riorganizzazione
Rifondazione comunista di Spoleto necessita di una profonda riorganizzazione. Occorre rafforzare lUnione e contemporaneamente organizzare lo spazio politico della sinistra di alternativa. Il partito di Ferrando è incompatibile con Rifondazione e la Sinistra europea.
Rifondazione comunista dellUmbria non può nascondere che a Spoleto, a fronte di una grande effervescenza e un notevole dibattito politico nella sinistra diffusa, protagonista di diverse iniziative che progettano un processo di ricomposizione della sinistra che si propone lorizzonte dellalternativa e del cambiamento sociale, il locale circolo del partito vive una profonda crisi, sia di proposta politica che di organizzazione.
Se è vero che si è verificata una emorragia di iscritti verso il movimento per il Partito comunista dei lavoratori, è altrettanto vero che poco si è fatto per rilanciare il radicamento e la tenuta del partito soprattutto da parte di esponenti che rivestivano importanti incarichi istituzionali e ancora ricoprono ruoli rilevanti nel partito. Anzi, lex consigliere comunale sembra divertirsi in un particolare gioco delle parti: si è dimesso tre mesi fa per fare entrare Fabiani in consiglio comunale, quando era già in odore di passare con il partito di Ferrando.
E una volta che dal consiglio comunale di Spoleto scompare il gruppo di Rifondazione, invece di lamentare una particolare difficoltà politica, rivendica la capacità di Fabiani di rappresentare i comunisti spoletini.
Rifondazione comunista non si farà certo rappresentare da un consigliere che aderisce ad un partito che ha un progetto politico alternativo e incompatibile con la linea del Prc. Se il locale direttivo del circolo e il suo segretario (che per il momento resta in silenzio) pensano che Fabiani possa parlare anche per loro e non intendono affrontare le grandi difficoltà che derivano dalla perdita della rappresentanza istituzionale, creano una situazione di grande imbarazzo per il Prc.
A Spoleto si è aperto un interessante confronto sulle prospettive della sinistra nel nostro paese e nella nostra regione, dimostrando che esiste uno spazio politico consistente per un processo di ricomposizione e riaggregazione delle diverse anime della sinistra diffusa.
È un fermento testimoniato dal fiorire di associazioni come Uniti a sinistra e lAssociazione per il Rinnovamento della Sinistra - che auspichiamo possa incrociarsi con il progetto lanciato da Rifondazione di costruzione della sezione italiana della Sinistra europea.
Per fare questo, però, occorre una profonda riorganizzazione del circolo di Spoleto, che non può più permettersi ora che ha perso, se non favorito, la perdita della rappresentanza in consiglio comunale - di dichiararsi estraneo alla progettualità del partito: rafforzamento dellUnione e costruzione della sinistra di alternativa.
Rifondazione comunista deve puntare al rafforzamento politico, progettuale e ad un ulteriore insediamento sociale dellunione come coalizione plurale dove convivano il costituendo Partito democratico e una forte sinistra larga e rappresentativa. Essere parte essenziale dellUnione a Spoleto e in Umbria è ben altra cosa che essere coinvolti organicamente nella giunta Brunini, di cui non facciamo parte, perché non ravvisiamo le condizioni politiche e programmatiche per assumere responsabilità nel governo della città.
Rifondazione a Spoleto può essere il motore della costruzione di una sinistra di alternativa che parli ai lavoratori e ai cittadini, che affronti le crisi produttive, che ragioni sui modelli di sviluppo della città, che rilanci il welfare municipale, che potenzi la sanità pubblica cittadina in integrazione con quella del territorio e della regione, che allarghi i diritti di cittadinanza.
A Spoleto Rifondazione è guardata con attenzione, ora più che mai, dagli uomini e dalle donne della sinistra: è ora di uscire da un minoritarismo settario ed ideologico, è ora di avviare un nuovo processo aggregativo della sinistra a Spoleto.
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