giovedì 26 ottobre 2006

PROSPETTIVE DI CRESCITA DELL’ECONOMIA ITALIANA: DA UNA RICERCA UNIONCAMERE-PROMETEIA LA CONFERMA DELLE DIFFICOLTA’ DELL’UMBRIA

Prospettive non certo incoraggianti per l’Umbria emergono dagli “Scenari delle economie locali” elaborati dal Centro studi dell’Unioncamere in collaborazione con Prometeia. Dovrebbero essere infatti le regioni del Nord-Est, con Emilia Romagna e Veneto in testa, a trainare la ripresa del Pil italiano al +1,6% che è stata prevista a fine 2006.

Una crescita senz’altro incoraggiante, se si considera la stagnazione (ovvero crescita pressoché zero) che abbiamo registrato nel 2005, l’ultimo dell’era Berlusconi, ma comunque ancora distante dalla media europea. Incoraggiante anche la previsione di crescita dei consumi che dovrebbe assestarsi a livello nazionale attorno +1,2% contro il -0,1% dello scorso anno.

Come abbiamo però anticipato la nostra regione reciterà ancora per un po’ un ruolo modesto in questo processo di crescita complessiva del Paese: il Pil umbro aumenterà infatti, a fine anni, appena dell’1,1%, identico valore previsto per il 2007, quando a livello nazionale ci si dovrebbe attestare al +1,3%. Una crescita un tantino più sostenuta è invece prevista per il 2008 (+1,4%), comunque ancora inferiore alla media nazionale, sia pure di pochissimo (+1,5) e solo nel 2009 si prevede il completo allineamento della nostra regione al resto del Paese, con un pil in aumento dell’1,6% in entrambi i casi.

Pressoché identico (e non poteva essere altrimenti, viste le premesse) l’andamento delle esportazioni umbre negli anni a venire, con crescite costantemente al di sotto della media nazionale: + 2,1% nel 2006, contro il +4,5% nazionale; +3,9% nel 2007 (nazionale + 4,2%); +3,2% nel 2008 (nazionale +3,5%); +3,1 nel 2009 (nazionale +3,3%).

Altra costante, purtroppo ancora una volta a nostro sfavore, è costituita dal fatto che, tanto per crescita del Pil che per incremento delle esportazioni, l’Umbria si pone sempre al di sotto della media del Centro Italia, alla ruota di tutte le altre regioni che rientrano in quest’area (Toscana, Marche e Lazio).

Spiegazioni di tutto ciò non le riscontriamo in questa ricerca, l’unico riferimento plausibile potrebbe aversi ancora una volta nella scarsa propensione delle imprese umbre all’investimento.

Una conferma a tale riguardo la si ricava dalla tabella riguardante le previsioni al 2009 sugli investimenti fissi lordi in macchinari ed impianti che, fatto salvo l’anno in corso nel quale si prevede un incremento umbro del 4%, rispetto ad un +3,5% nazionale, negli anni a seguire si pongono considerevolmente al di sotto del valore medio italiano: per il 2007 +2,7% contro +3,2%; per il 2008 + 3% contro +3,6%; per il 2009 +3,5% contro +3,8%.

Il che ci porta ad interrogarci nuovamente sulla particolarità di un tessuto imprenditoriale, quello umbro, che si presenta esageratamente frammentato, con un eccessiva presenza di micro imprese che, proprio per la loro ridottissima dimensione, non ce la fanno ad innovare i loro cicli produttivi e, quindi, ad agire da protagoniste sui mercati internazionali. Ritorna perciò pienamente d’attualità la nostra sollecitazione alle istituzioni umbre, a tutti i livelli, a fare squadra per favorire un processo di crescita dimensionale e di qualità dell’imprenditoria umbra, mettendo a frutto le capacità dei centri di ricerca che operano a livello regionale, sperimentando nuove e più collettive metodologie di marketing, accelerando l’attuazione di nuovi strumenti, come i distretti produttivi di seconda generazione ed i sistemi di sviluppo locali.

La ripresa economica dell’Umbria passa, dunque, attraverso l’allargamento dei mercati per le nostre imprese, ed in questo senso non è certo da trascurare il fronte interno, tanto più che ad incoraggiare questa speranza abbiamo, finalmente, un scenario più positivo per noi delineato dallo studio di Unioncamere e Prometeia: quello riguardante le previsioni al 2009 delle spese per i consumi delle famiglie.

La buona notizia è che stavolta le previsioni di incremento che ci riguardano sono costantemente superiori alla media nazionale: +1,3% quest’anno contro un +1,2%: +1% contro +0,8 nel 2007; +1,4% contro +1,3% nel 2008; per finire con un +1,7% contro un + 1,5% nel 2009.

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