PERCHE TANTA OSTILITA VERSO UNA FINANZIARIA CHE ACCENNA FINALMENTE A REDISTRIBUIRE IL REDDITO VERSO IL BASSO?
Qualcuno dovrà pure cominciare a chiedersi il perché di una così pesante levata di scudi, da parte della grande stampa italiana, con pochissime eccezioni, nei confronti di una Finanziaria che viene per lo più descritta come una immane stangata ai danni dei contribuenti italiani, quando in realtà ci guadagnerà qualcosa (chi più e chi meno) più del 90% dei contribuenti italiani, e della restante parte soltanto una piccolissima minoranza, corrispondente a poco più dell1% del totale, ne pagherà le conseguenze più pesanti?
Volendo sgomberare il campo dal sospetto malizioso di un interesse personale di tanti operatori dellinformazione che temono di rientrare proprio nel novero degli italiani più agiati ai quali, dopo gli anni delle vacche grasse vengono finalmente chiesti sacrifici maggiori per tirare fuori il Paese dalle secche in cui è stato trascinato dal governo Berlusconi e dalla mirabolante politica economica del suo fantasioso ministro delle finanze, Giulio Tremonti, converrà svolgere qualche considerazione di diversa natura.
La prima è che questa finanziaria è tuttaltro che sovietica, come qualche anima candida si è spinto a dire, ovvero frutto delle pressioni esercitate da una sinistra radicale, Rifondazione Comunista compresa, che sarebbe pervasa da uno spirito di rivalsa nei confronti del cosiddetto ceto medio, che al contrario non viene minimamente colpito.
Ciò perché, ripercorrendo il cammino attraverso il quale si è infine giunti allattuale risultato, ci si accorge che questo prodotto non assomiglia minimamente a quello che noi avevamo in mente e per il quale ci siamo lungamente battuti avendo noi proposto ripetutamente di dare vita ad una manovra assai più limitata, da spalmare almeno su due anni, così da rientrare con maggiore tranquillità ed assai minori sacrifici in quel benedetto vincolo del 3% impostoci da Maastricht. Ma così non è stato.
Allora è stato giocoforza, per una formazione politica attenta a salvaguardare gli interessi e le attese degli ultimi, i pensionati, i lavoratori, i precari, adoperarsi affinché le pur necessarie misure di rigore non si scontrassero con questo imprescindibile interesse sociale.
Lo abbiamo ottenuto e ce ne vantiamo, anche perché non possiamo dimenticarci che questo percorso si era avviato proprio con il piede sbagliato: quello dellattacco al sistema pensionistico italiano che abbiamo respinto per impostare, piuttosto, un primo e ancora troppo timido tentativo di redistribuzione del reddito verso il basso, da attuarsi attraverso un nuovo sistema fiscale che, azzerando il famigerato secondo modulo della controriforma Tremonti, che avrebbe regalato 7 miliardi di euro agli italiani più ricchi, ha messo fine ad una lunga stagione nel corso della quale le risorse sono state costantemente trasferite dal lavoro alla rendita e al profitto.
E la prima volta che ciò accade in un trentennio ed è comprensibile, dunque, che chi è stato abituato troppo bene si sia spaventato. E fra questi mettiamo i tanti evasori fiscali dei quali la destra italiana si sta facendo in questi giorni nuovamente paladina, tanto da provocare lo sdegno persino di un moderato come Padoa Schioppa che di fronte alle menzogne con le quali si cerca di offuscare il contenuto di giustizia e di equità sociale che segna questa manovra, ha urlato di non comprendere le lamentela dei ricchi ed ha soprattutto ricordato che levasione è un furto e chi lo compie commette peccato.
Detto ciò, pur impegnandoci a difendere limpianto di questa manovra, anche noi, come altri, riteniamo che la finanziaria può e deve essere ancora migliorata, purché ciò sia fatto da sinistra. In particolare pensiamo allabolizione dei ticket sanitari, soprattutto di quelli da pagare al pronto soccorso, ed anche a maggiori risorse da destinare agli enti locali, così da non compromettere i servizi che questi garantiscono ai loro amministrati ed azzerare, con limposizione di nuove tasse indirette, i benefici determinati dal minore prelievo fiscale sui redditi più bassi. Ma ci sono anche altre cose che non ci soddisfano, come ad esempio il finanziamento automatico delle missioni militari allestero che preferiremmo distinguere luna dalle altre, ma comprendiamo bene che queste modifiche debbono essere condivise nella maggioranza di governo e soprattutto debbono essere coerenti con il programma che lUnione si è data.
mercoledì 4 ottobre 2006
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