FINANZIARIA: A CHI FA PAURA LA PROGRESSIVITA DEL PRELIEVO FISCALE?
LUNIONE RISPETTI IL PROGRAMMA E RISPONDA UNICAMENTE AGLI ELETTORI
E davvero singolare che anche allinterno dellUnione si siano levate voci contrarie alla proposta di Rifondazione Comunista di far pagare ai più abbienti il prezzo del risanamento economico del Paese.
Eppure questo concetto lo troviamo chiaramente espresso nel programma elettorale dellUnione medesima laddove si afferma il principio -elementare ma ormai non scontato- che ognuno paghi in relazione a ciò che guadagna. Il sistema fiscale italiano si aggiungeva ancora- risulta distorto a danno del lavoro e della produzione, e ciò è causa di iniquità sociali e di negativi effetti sullo sviluppo economico. Il riequilibrio sociale del carico fiscale è, dunque, insieme al ripristino dellequilibrio finanziario, la priorità delle politica fiscale.
Si tratta di parole che non possono ingenerare equivoci: siamo di fronte allaffermazione del principio sacrosanto della progressività del prelievo fiscale, solennemente sancito allart. 53 della nostra Costituzione che specifica anche che Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.
Ora così non è, anche perché la riforme fiscale del governo di centro-destra, cancellando laliquota più elevata a carico dei redditi maggiori, ha stravolto questo criterio di progressività, regalando a lor signori qualcosa come 7 miliardi di euro allanno. La prima conseguenza di ciò è stato un forte aggravamento delliniquità sociale prima richiamata, il che ha spinto un numero crescente di cittadini sulla sponda della marginalità, della precarietà e della insicurezza.
Naturalmente, la manovra economica e finanziaria che il Parlamento sarà chiamato a discutere non potrà esaurirsi nella sola politica fiscale, ma questa ne dovrà comunque costituire larchitrave indispensabile per costruire quella politica di bilancio da tutti auspicata che sappia coniugare allo stesso tempo il risanamento, lequità sociale e lo sviluppo sostenibile.
Altro fatto che non dobbiamo mai perdere di vista è che lattuale governo, caratterizzato da un programma liberamente sottoscritto da tutte le componenti politiche che lo sostengono, ha ottenuto il consenso degli elettori italiani che lo hanno votato perché si presentava come netta alternativa a Berlusconi ed al berlusconismo: la pace anziché la guerra, la ridistribuzione della ricchezza, con la definizione di nuove reti di protezione sociale, anziché i condoni.
Ed ancora, maggiori investimenti per la cultura, listruzione e la ricerca, assieme alla difesa ed al potenziamento del sistema sanitario pubblico e di quello pensionistico.
E a questa elettori, che costituiscono il popolo dellUnione ed al tempo stesso la maggioranza del Paese, che deve perciò rispondere la manovra finanziaria che varerà domani il governo Prodi ed è con loro, e non contro di loro, che dovrà compiersi il cammino parlamentare per portarla a compimento.
giovedì 28 settembre 2006
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Posta un commento