SCUOLE PRIVATE: CON LA SERIETA AL GOVERNO IL CLIMA E CAMBIATO. LOTTA AGLI ESAMIFICI
Negli anni del governo Berlusconi, con una gestione Moratti che ha moltiplicato le irregolarità e le regalie a favore delle scuole private e a danno di quelle pubbliche, si è avuto un continuo fiorire di nuovi istituti parificati che si sono gettati a capofitto in questo nuovo commercio, molti dei quali richiamando con lofferta di esami facili un numero sempre crescente di studenti allettati dalla possibilità di conseguire il sospirato diploma in tempi brevissimi, anche in un solo anno.
Negli anni del governo Berlusconi, con una gestione Moratti che ha moltiplicato le irregolarità e le regalie a favore delle scuole private e a danno di quelle pubbliche, si è avuto un continuo fiorire di nuovi istituti parificati che si sono gettati a capofitto in questo nuovo commercio, molti dei quali richiamando con lofferta di esami facili un numero sempre crescente di studenti allettati dalla possibilità di conseguire il sospirato diploma in tempi brevissimi, anche in un solo anno.
Alcuni dati a conferma di quanto andiamo scrivendo: su 5.712 scuole che sono state questanno sede di esame di maturità, ben 1.540 erano scuole paritarie, tutte, naturalmente, fornite di propria commissione esaminatrice interamente interna.
Di fronte a questi numeri il nuovo governo di centro sinistra ha iniziato a porre i primi freni, ottenendo sin da subito alcuni significativi risultati. Per fare ciò è bastato moltiplicare i controlli che questanno sono state numerosi come non mai: ben 20mila in tutto che hanno impegnato una task force di 150 ispettori ministeriali e preso di mira una grande quantità di istituti. Una raffica di ispezioni (considerato che le commissioni desame erano circa 24mila, vuol dire che poco meno del 90% di queste ne sono state interessate) che ha scovato numerose irregolarità soprattutto negli istituti parificati, con circa 2.000 maturandi privatisti che sono stati costretti a sostenere la prova desame negli istituti di provenienza, dopo che avevano furbescamente tentato di trasferirsi allultimo momento in unaltra sede, anche assai distanti dalla propria, avendo trovato ospitalità presso strutture più compiacenti.
Ma non solo, perché è stato anche scovato un numero discreto di cosiddetti ottisti (circa un centinaio, con una punta di 35 in una scuola paritaria a LAquila), cioè allievi che, secondo un malcostume che si è andato sempre più diffondendo in questi ultimi tempi, erano stati gratificati con una media dellotto al termine del primo quadrimestre del quarto anno e perciò ammessi direttamente allesame di Stato. Naturalmente dietro pagamento di un congruo compenso.
Verificata la regolarità e la completezza della documentazione che li riguardava, questi studenti saltatori sono stati esclusi dalla prova.
A questo riguardo va detto che regolarità insanabili sono state riscontrate in 50 casi, per i quali il Ministero si è visto costretto ad attivare le procedure per lannullamento delle prove desame. La conclusione è stata che per 20 istituti è stata chiesta la revoca della parità, andandosi questi ad aggiungere ad altri 30 che la parità se lerano vista togliere prima ancora dellavvio degli esami, i maturandi dei quali sono stati costretti a sostenere la prova presso scuole statali della stessa o di altra provincia.
Lavvio di questa operazione-trasparenza come ha sottolineato il nuovo ministro dellIstruzione Giuseppe Fioroni rende un servizio a tutta la scuola, soprattutto alle scuole paritarie serie, che ci sono e che si assumono oneri e onori per garantire agli studenti e alle famiglie prestazioni di qualità.
Individuare e rimuovere chi snatura la parità è lunico modo per assicurare ai ragazzi il diritto a unistruzione di qualità che sia omogenea e garantita su tutto il territorio nazionale. Una scuola aperta a tutti, che vuole valorizzare lautonomia, deve garantire prima di tutto la valutazione degli standard di qualità e il controllo del rispetto delle regole.
In questo caso abbiamo dunque avuto la conferma piena dello slogan elettorale la serietà al governo che dovrà concretizzarsi ulteriormente con il disegno di legge del Consiglio dei ministri annunciato per l8 agosto, nel quale, oltre a stabilire dei limiti più rigorosi per la concessione della parità, si dovrà anche proporre la cancellazione delle commissioni desame formate interamente da docenti interni che sono state alla base delle tante irregolarità rilevate.
Si dovrà cioè tornare alla vecchia composizione mista fra commissari interni ed esterni che garantisce una più equa valutazione dei candidati, considerando tanto le prove da loro sostenute che i rispettivi curriculum di studi.
Così come dovrà essere abolito a nostro parere anche il commissario esterno unico per tutte le commissioni operanti in un istituto che, essendo oggettivamente impossibilitato a presenziare in maniera continuativa al lavoro delle commissioni medesime, ha finito per assumere il burocratico ruolo di semplice notaio delle decisioni altrui.
Di fronte a questi numeri il nuovo governo di centro sinistra ha iniziato a porre i primi freni, ottenendo sin da subito alcuni significativi risultati. Per fare ciò è bastato moltiplicare i controlli che questanno sono state numerosi come non mai: ben 20mila in tutto che hanno impegnato una task force di 150 ispettori ministeriali e preso di mira una grande quantità di istituti. Una raffica di ispezioni (considerato che le commissioni desame erano circa 24mila, vuol dire che poco meno del 90% di queste ne sono state interessate) che ha scovato numerose irregolarità soprattutto negli istituti parificati, con circa 2.000 maturandi privatisti che sono stati costretti a sostenere la prova desame negli istituti di provenienza, dopo che avevano furbescamente tentato di trasferirsi allultimo momento in unaltra sede, anche assai distanti dalla propria, avendo trovato ospitalità presso strutture più compiacenti.
Ma non solo, perché è stato anche scovato un numero discreto di cosiddetti ottisti (circa un centinaio, con una punta di 35 in una scuola paritaria a LAquila), cioè allievi che, secondo un malcostume che si è andato sempre più diffondendo in questi ultimi tempi, erano stati gratificati con una media dellotto al termine del primo quadrimestre del quarto anno e perciò ammessi direttamente allesame di Stato. Naturalmente dietro pagamento di un congruo compenso.
Verificata la regolarità e la completezza della documentazione che li riguardava, questi studenti saltatori sono stati esclusi dalla prova.
A questo riguardo va detto che regolarità insanabili sono state riscontrate in 50 casi, per i quali il Ministero si è visto costretto ad attivare le procedure per lannullamento delle prove desame. La conclusione è stata che per 20 istituti è stata chiesta la revoca della parità, andandosi questi ad aggiungere ad altri 30 che la parità se lerano vista togliere prima ancora dellavvio degli esami, i maturandi dei quali sono stati costretti a sostenere la prova presso scuole statali della stessa o di altra provincia.
Lavvio di questa operazione-trasparenza come ha sottolineato il nuovo ministro dellIstruzione Giuseppe Fioroni rende un servizio a tutta la scuola, soprattutto alle scuole paritarie serie, che ci sono e che si assumono oneri e onori per garantire agli studenti e alle famiglie prestazioni di qualità.
Individuare e rimuovere chi snatura la parità è lunico modo per assicurare ai ragazzi il diritto a unistruzione di qualità che sia omogenea e garantita su tutto il territorio nazionale. Una scuola aperta a tutti, che vuole valorizzare lautonomia, deve garantire prima di tutto la valutazione degli standard di qualità e il controllo del rispetto delle regole.
In questo caso abbiamo dunque avuto la conferma piena dello slogan elettorale la serietà al governo che dovrà concretizzarsi ulteriormente con il disegno di legge del Consiglio dei ministri annunciato per l8 agosto, nel quale, oltre a stabilire dei limiti più rigorosi per la concessione della parità, si dovrà anche proporre la cancellazione delle commissioni desame formate interamente da docenti interni che sono state alla base delle tante irregolarità rilevate.
Si dovrà cioè tornare alla vecchia composizione mista fra commissari interni ed esterni che garantisce una più equa valutazione dei candidati, considerando tanto le prove da loro sostenute che i rispettivi curriculum di studi.
Così come dovrà essere abolito a nostro parere anche il commissario esterno unico per tutte le commissioni operanti in un istituto che, essendo oggettivamente impossibilitato a presenziare in maniera continuativa al lavoro delle commissioni medesime, ha finito per assumere il burocratico ruolo di semplice notaio delle decisioni altrui.
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