giovedì 1 giugno 2006

SICUREZZA SUL LAVORO

SICUREZZA SUL LAVORO: RIFONDAZIONE COMUNISTA CONDIVIDE L’ALLARME LANCIATO DEL SEGRETARIO PROVINCIALE DELLA CISL DI PERUGIA
L’allarme lanciato dal segretario provinciale della Cisl di Perugia, Ulderico Sbarra, a seguito dei recenti gravi episodi che hanno purtroppo riproposto alla nostra attenzione la questione della sicurezza sul lavoro in Umbria, ci trova pienamente concordi. Al pari di lui anche noi riteniamo che su questo sconvolgente fenomeno debba manifestarsi costante l’attenzione delle pubbliche istituzioni, superando l’episodicità degli interventi di contrasto che si determina in particolare di fronte a situazioni di emergenza ed ancora di più in coincidenza con gli eventi luttuosi che si ripetono con cadenza inaccettabile nella nostra regione.


Un’attenzione costante che Rifondazione Comunista ha ripetutamente sollecitato anche mettendola al centro della mozione che presentò nel gennaio scorso in Consiglio Regionale allo scopo di rilevare le ragioni principali che alimentano questa spirale di lutti e di dolori alla quale dobbiamo assolutamente porre fine mettendo in atto le più idonee misure di contrasto.

La precarizzazione e la parcellizzazione del lavoro, innanzitutto, facilitate dalla introduzione, in specie in questi ultimi anni, di leggi nazionali che hanno avuto come solo scopo quello dell’abbattimento del costo del lavoro dipendente a tutto vantaggio dei profitti. Una scelta politica che ha accentuato la competitività fra le aziende e fra gli stessi lavoratori che, messi di fronte al dilemma del mantenimento del bene primario dell’occupazione e della sicurezza, hanno sovente sacrificato quest’ultimo aspetto sottoponendosi a ritmi lavorativi sempre più accelerati. Tutto questo favorito anche dalla drastica riduzione dei controlli, in specie di quelli a carattere preventivo, conseguenza di una riduzione ancora più accentuata di risorse e di personale specificamente preparato, il che ha contribuito a diffondere fra gli imprenditori con minori scrupoli una sensazione di impunità pressoché assoluta che li ha incoraggiato a moltiplicare forme occupazionali illegali e sommerse.

E’ per queste ragioni che Rifondazione Comunista torna a chiedere un deciso potenziamento dell’azione di coordinamento della Regione dell’Umbria nei confronti dei soggetti che operano nel campo della sicurezza nei luoghi di lavoro e opportuni incentivi per favorire sia la moltiplicazione delle strutture preposte al controllo del rispetto delle vigenti normative in materia che attività di promozione della sicurezza medesima e dei diritti sul lavoro, da realizzarsi attraverso l’educazione permanente e la formazione dei lavoratori. Rifondazione Comunista insiste perciò sulla necessità non più dilazionabile di potenziare i servizi Asl addetti al controllo della sicurezza sui luoghi di lavoro e di estendere gli obblighi previsti dal Durc in tutti i settori del lavoro, nessuno escluso.

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