NUOVO REGOLAMENTO PER IL PRELIEVO VENATORIO DELLA SPECIE CINGHIALE
LA REGIONE ASSICURI IL RISPETTO DELLE ISTANZE DI TUTTI I TERRITORI NEL NUOVO REGOLAMENTO PER IL PRELIEVO VENATORIO DELLA SPECIE CINGHIALE
Rifondazione Comunista dellUmbria ritiene importante puntualizzare la propria posizione in merito alla bozza di nuovo regolamento inerente il prelievo venatorio della specie cinghiale.
Crediamo che sia innanzitutto necessario raccogliere tutte le istanze dei singoli territori, ivi compresi quelli che nel merito della proposta hanno avanzato delle critiche.
Rifondazione Comunista dellUmbria ritiene importante puntualizzare la propria posizione in merito alla bozza di nuovo regolamento inerente il prelievo venatorio della specie cinghiale.
Crediamo che sia innanzitutto necessario raccogliere tutte le istanze dei singoli territori, ivi compresi quelli che nel merito della proposta hanno avanzato delle critiche.
Pur non essendo materia di diretta competenza del Consiglio regionale crediamo che anche le forze politiche nelle sedi opportune , a cominciare dalle Commissioni consiliari, debbano essere messe in grado di contribuire alla discussione per il licenziamento di un testo quanto più consono alle esigenze di tutta la regione e dei cacciatori in generale.
Ad esempio, pur nutrendo perplessità nellindividuazione nei distretti o settori per quanto riguarda la pianificazione del territorio, crediamo che debba essere garantita lutilizzabilità almeno del 75% delle zone vocate alla caccia del cinghiale; rispetto anche ai criteri di iscrizione delle squadre pensiamo che preponderanza debba essere esplicitamente data allanzianità venatoria comprovata dai verbali delle battute negli anni precedenti e non solo dalliscrizione nei registri dellUmbria.
Inoltre, rispetto alla responsabilità venatoria delle squadre nella prevenzione e nel contenimento dei danni alle colture agricole, crediamo debba essere esplicitata nel testo lesclusione di una responsabilità oggettiva dei cacciatori che potrebbe prefigurare un obbligo di risarcimento dei danni.
Naturalmente è nostra ferma convinzione che i regolamenti sono per loro stessa natura provvisori e necessitano di meccanismi che mettano a verifica le reali ricadute della loro entrata in vigore sul mondo venatorio e sul territorio
Sono queste solo alcune delle riflessioni che debbono essere fatte nel merito di un argomento che interessa non solo i cacciatori umbri ma anche gli operatori nel settore dellagricoltura e in generale tutti i cittadini.
Ad esempio, pur nutrendo perplessità nellindividuazione nei distretti o settori per quanto riguarda la pianificazione del territorio, crediamo che debba essere garantita lutilizzabilità almeno del 75% delle zone vocate alla caccia del cinghiale; rispetto anche ai criteri di iscrizione delle squadre pensiamo che preponderanza debba essere esplicitamente data allanzianità venatoria comprovata dai verbali delle battute negli anni precedenti e non solo dalliscrizione nei registri dellUmbria.
Inoltre, rispetto alla responsabilità venatoria delle squadre nella prevenzione e nel contenimento dei danni alle colture agricole, crediamo debba essere esplicitata nel testo lesclusione di una responsabilità oggettiva dei cacciatori che potrebbe prefigurare un obbligo di risarcimento dei danni.
Naturalmente è nostra ferma convinzione che i regolamenti sono per loro stessa natura provvisori e necessitano di meccanismi che mettano a verifica le reali ricadute della loro entrata in vigore sul mondo venatorio e sul territorio
Sono queste solo alcune delle riflessioni che debbono essere fatte nel merito di un argomento che interessa non solo i cacciatori umbri ma anche gli operatori nel settore dellagricoltura e in generale tutti i cittadini.
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