martedì 13 giugno 2006

REFERENDUM 25 E 26 GIUGNO

Rifondazione comunista dell’Umbria invita i cittadini a votare No al Referendum costituzionale confermativo del 25 e del 26 giugno.

il 25 ed il 26 giugno prossimi il Paese sarà chiamato ad esprimersi sulla controriforma costituzionale delle destre che stravolge l'impianto della carta costituzionale e, di conseguenza, la forma dello stato stesso minandone le fondamenta democratiche.


Insieme alle forze politiche e sociali, dentro i comitati che si sono costituiti nei territori, il Partito della Rifondazione Comunista dell'Umbria sarà impegnato per una netta affermazione di NO ad un provvedimento che rischia di diventare un vero e proprio sepolcro per la Costituzione Repubblicana nata dalla Resistenza e dall'antifascismo.

La controriforma è certamente esecrabile, oltre che per il merito del provvedimento, anche per il metodo con cui è stata approvata in Parlamento. Riteniamo sia stato un grave errore intervenire sui cardini del nostro Ordinamento con il voto della sola maggioranza. Criticammo anche il centro sinistra quando fece altrettanto pur se in ambiti ben più limitati e sulla base di un testo condiviso partorito dall'esperienza della bicamerale.

Ma oggi assistiamo all'ennesimo, e forse il più grave, atto di arroganza che Berlusconi e soci hanno posto in essere, nel tentativo di imporre alle cittadine ed ai cittadini italiani, una modifica della seconda parte della Costituzione così drastica da riflettersi sulla prima parte, quella, per intenderci che sancisce i principi ed i valori fondanti la nostra convivenza civile.

Nel merito la controriforma va respinta perché:
a) lede l'unità nazionale attribuendo alle Regioni la competenza esclusiva in materie quali la sanità e l’istruzione. con pesanti ripercussioni su quelle finanziariamente più deboli. Per le altre materie non espressamente riservate alla legislazione dello Stato potrebbe diventare impossibile la determinazione di principi generali unitari e di qualunque politica nazionale;
b) concentra nel Primo ministro poteri che rendono del tutto squilibrata in senso autoritario la forma di governo dell'Italia. con un Presidente della Repubblica che perde il potere di scioglimento della Camera. La Camera dei deputati svuotata di molte prerogative che oggi la Costituzione le attribuisce;
c) Il superamento del bicameralismo paritario, con La distribuzione delle attribuzioni legislative tra Camera e Senato in base alle diversità delle materie, rende del tutto incerto l'esercizio del potere legislativo, consentendo al Primo ministro il potere di spostare dal Senato alla Camera la deliberazione in via definitiva sui testi ritenuti fondamentali per l'attuazione del programma di governo.

Sottovalutare la portata di una eventuale vittoria dei SI rappresenta un grave errore, sia per i motivi sopra accennati sia perché il referendum è anche l’occasione per la spallata definitiva a Berlusconi ed al Berlusconismo. Per questo invitiamo tutti i cittadini ad una mobilitazione per portare il 25 ed il 26 giugno i cittadini alle urne e fare vincere i NO, un obiettivo possibile anche perché non è richiesto in questo caso il quorum per la validità della consultazione.
Il Partito della Rifondazione Comunista dell’ Umbria in tutte le sue articolazioni sarà in prima linea, per sconfiggere il progetto di demolizione della Costituzione, per ricostruire il primato della convivenza civile orientata al perseguimento del bene comune, per la difesa delle istituzioni della Repubblica, dei diritti e della democrazia.

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