Rifondazione comunista secondo partito della coalizione in Umbria
Rifondazione comunista secondo partito della coalizione in Umbria.
Rafforzare il progetto della Sinistra europea, costruire nuovi processi unitari tra le forze della sinistra radicale e dell'ambientalismo.
Rifondazione comunista dell'Umbria esprime una valutazione molto positiva del risultato elettorale conseguito in Umbria alle elezioni della Camera e del Senato, in termini di voti conseguiti, della percentuale raggiunta e dell'elezione di un deputato e di un senatore, l'obiettivo che ci eravamo proposti e che rappresenta un aumento estremamente significativo rispetto al 2001, quando non esprimevano alcun rappresentante in parlamento dall'Umbria.
Sebbene si registri una flessione della coalizione dell'Unione rispetto alle regionali dello scorso anno, anche per effetto del notevole aumento della partecipazione dei votanti, la vittoria del centrosinistra è netta.
L'Umbria si conferma una roccaforte delle forze progressiste e della sinistra: Rifondazione è addirittura la seconda forza della coalizione e supera la Margherita di un punto percentuale.
Un dato significativo è che in Umbria lo spazio politico per le forze della sinistra radicale e ambientaliste continua ad essere consistente e addirittura in espansione, nonché determinante per la vittoria della coalizione. Alla Camera la somma dei voti di Rifondazione, del PdCI e dei Verdi ammonta a 74.371 e al Senato a 79.425, alle regionali dello scorso anno era di 77.343. Si tratta di una forza elettorale che oscilla tra il 15 e il 17 per cento, dunque consistente e radicata, ma che non ha lo stesso peso politico in termini di rappresentanze istituzionali nelle amministrazioni locali e regionali e nella definizione degli indirizzi politici e culturali.
Si tratta ora di capire, visto che il consenso tra gli elettori per la sinistra radicale e ambientalista non è né effimero, né occasionale, quali siano le forme migliori per fare in modo di far contare di pi๠la sinistra e l'ambientalismo nell'Unione, anche in Umbria.
Rifondazione comunista sta lavorando per la costruzione della sezione italiana del partito della Sinistra europea, una soggettività politica che ha una dimensione continentale e che cerca di coinvolgere tutte quelle forze e soggetti politici e sociali che sono contro la guerra e il neoliberismo. Non crediamo che ci sia la possibilità di scorciatoie organizzativistiche nella costruzione della sinistra radicale e ambientalista, per questo non ci convince l'idea di una federazione tra forze politiche.
Però crediamo che sia urgente e necessario un dialogo e relazioni più stringenti tra le forze politiche della sinistra radicale.
Il popolo dell'Unione chiede con forza una riaggregazione della sinistra, un percorso unitario sulle politiche e sul programma per spostare a sinistra l'asse della coalizione.
A fronte della costruzione del Partito Democratico non possiamo permettere che forze politiche come Rifondazione, i Verdi e il PdCI continuino a stare nella coalizione soltanto come competitori, ignorandosi vicendevolmente e molto spesso arrivando anche a combattersi. Non ci separa più una diversa collocazione nei confronti del governo, né a livello regionale, né nazionale, per cui riteniamo possibile, auspicabile e urgente la costruzione di un dialogo, di interlocuzioni e di nuove relazioni a livello regionale, in cui coinvolgere le forze politiche, ma con pari dignità anche le associazioni, i comitati locali, giornali e riviste, parti del sindacato, soggettività politiche che formano parte delle sinistre Ds, in cui elaborare idee, proposte programmatiche, analisi e valutazioni attorno ad alcuni assi significativi e caratterizzanti: i temi della pace e della guerra; della democrazia partecipata; della difesa della Costituzione e della laicità dello stato; della difesa del lavoro, dei beni comuni e dello stato sociale; della centralità delle questioni di genere; del nuovo rapporto tra sviluppo e ambiente.
Un dato significativo è che in Umbria lo spazio politico per le forze della sinistra radicale e ambientaliste continua ad essere consistente e addirittura in espansione, nonché determinante per la vittoria della coalizione. Alla Camera la somma dei voti di Rifondazione, del PdCI e dei Verdi ammonta a 74.371 e al Senato a 79.425, alle regionali dello scorso anno era di 77.343. Si tratta di una forza elettorale che oscilla tra il 15 e il 17 per cento, dunque consistente e radicata, ma che non ha lo stesso peso politico in termini di rappresentanze istituzionali nelle amministrazioni locali e regionali e nella definizione degli indirizzi politici e culturali.
Si tratta ora di capire, visto che il consenso tra gli elettori per la sinistra radicale e ambientalista non è né effimero, né occasionale, quali siano le forme migliori per fare in modo di far contare di pi๠la sinistra e l'ambientalismo nell'Unione, anche in Umbria.
Rifondazione comunista sta lavorando per la costruzione della sezione italiana del partito della Sinistra europea, una soggettività politica che ha una dimensione continentale e che cerca di coinvolgere tutte quelle forze e soggetti politici e sociali che sono contro la guerra e il neoliberismo. Non crediamo che ci sia la possibilità di scorciatoie organizzativistiche nella costruzione della sinistra radicale e ambientalista, per questo non ci convince l'idea di una federazione tra forze politiche.
Però crediamo che sia urgente e necessario un dialogo e relazioni più stringenti tra le forze politiche della sinistra radicale.
Il popolo dell'Unione chiede con forza una riaggregazione della sinistra, un percorso unitario sulle politiche e sul programma per spostare a sinistra l'asse della coalizione.
A fronte della costruzione del Partito Democratico non possiamo permettere che forze politiche come Rifondazione, i Verdi e il PdCI continuino a stare nella coalizione soltanto come competitori, ignorandosi vicendevolmente e molto spesso arrivando anche a combattersi. Non ci separa più una diversa collocazione nei confronti del governo, né a livello regionale, né nazionale, per cui riteniamo possibile, auspicabile e urgente la costruzione di un dialogo, di interlocuzioni e di nuove relazioni a livello regionale, in cui coinvolgere le forze politiche, ma con pari dignità anche le associazioni, i comitati locali, giornali e riviste, parti del sindacato, soggettività politiche che formano parte delle sinistre Ds, in cui elaborare idee, proposte programmatiche, analisi e valutazioni attorno ad alcuni assi significativi e caratterizzanti: i temi della pace e della guerra; della democrazia partecipata; della difesa della Costituzione e della laicità dello stato; della difesa del lavoro, dei beni comuni e dello stato sociale; della centralità delle questioni di genere; del nuovo rapporto tra sviluppo e ambiente.
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