mercoledì 12 aprile 2006

CON IL VOTO GLI ITALIANI ALL’ESTERO HANNO PUNITO L’INADEGUATEZZA DEL GOVERNO BERLUSCONI

Quattro senatori a uno a favore dell’Unione, che sono diventati poi cinque, visto che l’eletto indipendente in Sud America ha deciso di sostenere la coalizione vincente; sette deputati a quattro (più uno indipendente), sempre a favore dell’Unione: questo l’esito per davvero sorprendente del voto che è stato espresso dai circa tre milioni e mezzo di italiani residenti all’estero. Sorprendente, perché ce li avevano descritti per lo più come conservatori, se non addirittura come “nostalgici” inclini verso la destra, tanto che proprio su questa loro presunta caratteristica aveva fortemente puntato l’ex ministro della Repubblica di Salò e ministro uscente degli italiani nel mondo, Mirko Tremaglia, che pensava di poter così apportare un significativo valore aggiunto ad An e più in generale all’intera coalizione berlusconiana.


Invece, ancora una volta le “furbate” della Casa delle Libertà si sono rivolte contro di essa, così come è stato anche per la legge elettorale che hanno modificato di tutta fretta proponendosi di danneggiare il centro sinistra e che ha ugualmente e beffardamente nociuto proprio al centro destra. Ben gli sta e non saremo certo noi a dolercene.

Al premier Berlusconi, che ora non sa darsi pace per la sconfitta elettorale subita, tanto da spargere il velenoso sospetto di possibili brogli ai suoi danni pure per questo voto, anche se, come si suol dire, aveva lui in mano il “boccino”, potendo disporre dell’intero apparato statale addetto al controllo delle operazioni elettorali, ad iniziare dal Ministero degli Interni e delle nostre sedi consolari, ci permettiamo di suggerire una possibile e logica spiegazione per un fatto tanto increscioso per lui, in merito alla quale auspichiamo comunque una serie riflessione da parte di tutti, attenendo alla delicata materia della libera informazione: il fatto è che gli italiani all’estero hanno avuto in questi cinque anni di governo delle destre innumerevoli occasioni per vergognarsi della rappresentazione che queste hanno fornito del nostro paese, avendo collezionato una serie infinita di pessime figure soprattutto a livello internazionale, ad iniziare dall’acritica accettazione della scelta del duo Bush-Blair di invadere l’Iraq e dalla nostra immediata partecipazione a quella prode impresa. Per non parlare delle corna esibite dal premier nel corso di un importante summit di governanti Ue, od anche dell’infelice intervento di Berlusconi al Parlamento europeo.

Gaffe su gaffe che sono state giustamente ampliate dai grandi mass media internazionali, al pari di quelle ugualmente clamorose delle quali si sono resi autori molti dei suoi inadeguati ministri (una su tutte, la maglietta con le vignette anti islam esibita in modo idiota in Tv da Calderoli). Il fatto è che ai nostri connazionali residenti all’estero queste cose sono arrivate in maniera diretta e schoccante, non filtrati, come è avvenuto da noi, dalle lenti minimizzatrici di Mediaset e neppure di quelle di una Rai alla quale hanno imposto una pesantissima autocensura, e questi atteggiamenti, oltre che la percezione dei disastri compiuti da questo governo anche in campo economico e sociale, hanno inequivocabilmente e senza appello punito con il loro voto.

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