mercoledì 1 marzo 2006

Regione Umbria

RIFONDAZIONE COMUNISTA, COMUNISTI ITALIANI E VERDI CIVICI: PER UNA NUOVA GESTIONE PUBBLICA DELL’ACQUA IN UMBRIA

All’indomani dell’approvazione della legge regionale che disciplina il Piano degli acquedotti, riteniamo necessario riaprire con forza nella nostra regione un ragionamento politico sul tema dell'acqua come diritto umano fondamentale ed inalienabile. Questo anche in virtù del fatto che nel Programma dell’Unione l’acqua viene riconosciuta come bene pubblico da proteggere in nome della qualità della vita e della salute pubblica.


Come sappiamo, purtroppo, la difficile situazione italiana è causata dai principi di privatizzazione introdotti dalla legge Galli che ha di fatto consegnato lo sfruttamento dell’acqua nelle mani di tre - quattro multinazionali: occorre a livello nazionale il varo di una nuova legge quadro che sancisca, rispetto all’acqua, i principi di disponibilità e di accesso universale. In questo settore cruciale dovranno essere assunti criteri di massima sensibilità, di precauzione, di forte investimento programmatico: entrambe le funzioni di rete e servizio dovranno rimanere pubbliche. Il processo di privatizzazione rischia seriamente di rendere inefficace la politica di riduzione degli sprechi, penalizza l’accesso all'acqua potabile per le fasce più povere, determina un aumento delle tariffe, riduce gli investimenti in manutenzione e i controlli di qualità ed incide negativamente sulle condizioni di vita dei lavoratori.

La conservazione della risorsa acqua va perseguita anche a beneficio delle generazioni future, che hanno diritto ad un ecosistema equilibrato: è necessario allora riconoscere l'accesso gratuito al servizio di erogazione relativamente al quantitativo giornaliero di acqua potabile indispensabile per l'uso individuale, favorire le forme di risparmio e riutilizzo della risorsa, promuovere un costante miglioramento della salubrità e della qualità dell’acqua destinata all’uso potabile.

In funzione dell’interesse generale per un servizio pubblico essenziale, riteniamo che anche la Regione dell’Umbria si debba prefiggere la gestione interamente pubblica del servizio idrico integrato e la promozione della partecipazione popolare alla stessa.

Per questi motivi intendiamo iniziare a lavorare unitariamente all’avvio di una campagna specifica in Umbria sui livelli istituzionali e di partecipazione popolare per riaffermare la centralità strategica di una nuova gestione pubblica dell’acqua.

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