RIFONDAZIONE APPOGGIA LO SCIOPERO DEL SETTORE TESSILE-ABBIGLIAMENTO
RIFONDAZIONE COMUNISTA APPOGGIA LO SCIOPERO DI 4 ORE DEL SETTORE TESSILE-ABBIGLIAMENTO PREVISTO PER VENERDI’ 31 MARZO
Nei mesi scorsi è scaduto il secondo biennio del contratto di lavoro del settore Tessile Abbigliamento: oltre a valutare negativamente il fatto che ancora una volta le rappresentanze datoriali non rispettano i tempi per il rinnovo di un contratto nazionale di lavoro e continuano a chiedere maggiore precarietà in cambio di salario, riteniamo insufficienti lo stato della trattativa e l’inconsistenza di condizioni utili per una seria intesa.
Nei mesi scorsi è scaduto il secondo biennio del contratto di lavoro del settore Tessile Abbigliamento: oltre a valutare negativamente il fatto che ancora una volta le rappresentanze datoriali non rispettano i tempi per il rinnovo di un contratto nazionale di lavoro e continuano a chiedere maggiore precarietà in cambio di salario, riteniamo insufficienti lo stato della trattativa e l’inconsistenza di condizioni utili per una seria intesa.
Rifondazione comunista dell’Umbria appoggia dunque pienamente lo sciopero di 4 ore per le imprese del settore industria Tessile abbigliamento per il giorno 31 marzo proclamato da FILTEA-FEMCA-UILTA.
Riteniamo che la proclamazione dello sciopero rappresenti una giusta e seria rivendicazione anche rispetto alle difficoltà di un settore dove soprattutto le lavoratrici subiscono la radicalizzazione delle politiche liberiste: precarietà, licenziamenti, delocalizzazioni e ricadute sociali drammatiche.
Noi auspichiamo che la mobilitazione riesca nell’obiettivo di determinare le condizioni utili per una intesa al fine di consentire alle lavoratrici e ai lavoratori di ottenere un giusto ed equo incremento retributivo: ci rivolgiamo per questo anche al sistema delle piccole e medie imprese del settore, affinché attraverso il riconoscimento del valore e della dignità del lavoro si possa riaprire nel paese una strada concreta per il rilancio del sistema moda italiano.
Riteniamo che la proclamazione dello sciopero rappresenti una giusta e seria rivendicazione anche rispetto alle difficoltà di un settore dove soprattutto le lavoratrici subiscono la radicalizzazione delle politiche liberiste: precarietà, licenziamenti, delocalizzazioni e ricadute sociali drammatiche.
Noi auspichiamo che la mobilitazione riesca nell’obiettivo di determinare le condizioni utili per una intesa al fine di consentire alle lavoratrici e ai lavoratori di ottenere un giusto ed equo incremento retributivo: ci rivolgiamo per questo anche al sistema delle piccole e medie imprese del settore, affinché attraverso il riconoscimento del valore e della dignità del lavoro si possa riaprire nel paese una strada concreta per il rilancio del sistema moda italiano.
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