mercoledì 22 marzo 2006

DIRITTO ALLO STUDIO: PROPOSTA STEFANO VINTI

Università degli Studi di Perugia

DICHIARAZIONE DI VOTO IN MERITO ALLA PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE PER LA RIFORMA DEL DIRITTO ALLO STUDIO UNIVERSITARIO DEL CONSIGLIERE STEFANO VINTI

Questa nostra Legge interviene per rimettere la conoscenza, il sapere al centro della politica, dell’economia e della società. Pochi sono i ricercatori che produce l’Italia, bassi gli investimenti in ricerca ed innovazione, scarso l’impegno nella formazione continua e questi sono segnali evidenti di una difficoltà grave del mondo universitario e della politica fallimentare del Governo liberista.


Ma nell’università c’è voglia di cambiare e di cambiare rotta. Dovere della politica è assecondare i processi legati alla conoscenza come fattore propulsivo del benessere personale e dell’equità sociale, affermandone innanzitutto la natura di bene comune, non mercificabile, di fondamento stesso della cittadinanza democratica e nel mentre parliamo di questo, colgo l’occasione per ricordare alla Giunta e al Consiglio che in Umbria e a Perugia viene smantellata una scuola ad altissima qualità come la Scuola di Lingue dell’Esercito, che sarà una perdita grave per la città e per l’Umbria anche per le relazioni che si sono costruite anche con l’università.

Noi pensiamo che occorra però anche indire una “Conferenza regionale sulla condizione studentesca”, da cui ripartire per un nuovo “patto” con gli studenti, definire una nuova cittadinanza che includa il classico diritto allo studio, ma ne applichi i confini ai diritti di tutti gli studenti e al loro rapporto con le nostre città e con le nostre università. Noi pensiamo che le borse di studio dovranno essere garantite a coloro che ne hanno diritto, cioè agli idonei delle graduatorie, adeguando i finanziamenti alle medie europee. Inoltre, è necessario un passaggio ad un sistema nazionale di borse di studio, per rendere uniformi sul territorio tutte le prestazioni.

L’università è un bene pubblico, gli studenti rappresentano molto di più che semplici utenti – consumatori di servizi erogati; sono infatti i protagonisti della didattica e, in certa misura, anche della ricerca.

Questa Legge sul diritto allo studio universitario aggiorna una grande tradizione dell’Umbria per assicurare a tutte e a tutti gli studenti, indipendentemente dal loro reddito familiare, la possibilità e il diritto di accedere alla laurea universitaria, una tradizione confermata e direi decisamente migliorata con un’attenzione e un nuovo protagonismo in questi ultimi anni dell’ADISU, grazie anche all’azione positiva di chi ha avuto la responsabilità del suo governo.

Per questo il gruppo di Rifondazione Comunista voterà favorevolmente al testo di legge.

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