mercoledì 15 marzo 2006

CODE ALLE POSTE DI CENTINAIA DI MIGRANTI

LE CODE ALLE POSTE DI CENTINAIA DI MIGRANTI SONO L’ENNESIMA DIMOSTRAZIONE DEL FALLIMENTO DELLA BOSSI-FINI

Rifondazione comunista dell’Umbria esprime “indignazione” per le condizioni di disagio a cui sono stati costretti centinaia di migliaia di migranti soltanto per emergere da un rapporto di lavoro irregolare...


Riteniamo che le code alle poste siano state l’ennesima dimostrazione del fallimento della Bossi-Fini, propagandata come legge barriera e che invece produce volutamente clandestini che vengono utilizzati per il mercato del sommerso. La Bossi-Fini, con il suo carico di xenofobia e razzismo, con un meccanismo che regola l’ingresso per motivi di lavoro dei cittadini immigrati in Italia in base al decreto di flussi, pretende l’incontro tra domanda e l’offerta di lavoro a migliaia di chilometri di distanza: così non può più funzionare.

Per rispondere alle speranze e sofferenze di tante persone che lavorano, producono ricchezza e benessere per il nostro paese in condizioni non tollerabili e che intendono uscire dalla irregolarità e dal lavoro nero, occorre ripartire da zero abrogando la Bossi-Fini così come concordato nel Programma dell’Unione: è necessario sostituire le parole d’ordine della normativa in vigore – chiudere, emarginare, criminalizzare – con le nostre: governare, accogliere, costruire convivenza per una nuova politica degli ingressi, per la regolamentazione organica del diritto di asilo, per il diritto di voto alle elezioni amministrative, per la modifica delle regole in tema di acquisizione della cittadinanza, per una legge a tutela della libertà religiosa e di culto.

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