IL SETTORE BIETICOLO UMBRO
LE ISTITUZIONI REGIONALI HANNO IL DOVERE DI PRETENDERE DAL GOVERNO NAZIONALE MISURE A DIFESA DEL SETTORE BIETICOLO UMBRO
LUmbria difenda la sua produzione di barbabietole e con essa il reddito di migliaia di famiglie che è minacciato dalla decisione dello zuccherificio di Jesi di non ritirare il prossimo raccolto. Gli operatori del settore, in rappresentanza di circa 1.000 aziende umbre che operano nel settore (comprese quelle dellindotto) ci hanno rappresentato ieri, partecipando massicciamente alla manifestazione promossa a Perugia dalla Confederazione italiana agricoltori e dalla Confagricoltura, la drammaticità della situazione che si è prodotta nella nostra regione a seguito della decisione assunta a livello europeo di dimezzare i volumi di questa produzione allo scopo di azzerare le forti eccedenze che si sono determinate sui mercati. Una decisione che non può essere comunque pagata da chi in questa attività ha investito lavoro e capitali, attendendosi una giusta remunerazione per lo sforzo sostenuto.
LUmbria difenda la sua produzione di barbabietole e con essa il reddito di migliaia di famiglie che è minacciato dalla decisione dello zuccherificio di Jesi di non ritirare il prossimo raccolto. Gli operatori del settore, in rappresentanza di circa 1.000 aziende umbre che operano nel settore (comprese quelle dellindotto) ci hanno rappresentato ieri, partecipando massicciamente alla manifestazione promossa a Perugia dalla Confederazione italiana agricoltori e dalla Confagricoltura, la drammaticità della situazione che si è prodotta nella nostra regione a seguito della decisione assunta a livello europeo di dimezzare i volumi di questa produzione allo scopo di azzerare le forti eccedenze che si sono determinate sui mercati. Una decisione che non può essere comunque pagata da chi in questa attività ha investito lavoro e capitali, attendendosi una giusta remunerazione per lo sforzo sostenuto.
Le istituzioni umbre hanno perciò il dovere di farsi interpreti del loro forte disagio nei confronti delle autorità di governo nazionali, pretendendo con energia ladozione di misure atte ad incidere in particolare sul costo del trasporto di questo prodotto che rappresenta al momento lostacolo maggiore per il suo conferimento allo zuccherificio di Jesi. Tutto ciò anche in considerazione del fatto che i nostri agricoltori non erano stati minimamente avvertiti del pericolo che si andava prospettando, almeno non in tempo utile per consentire loro di operare scelte produttive diverse ed alternative.
Ciò si rende necessario per evitare che lUmbria rimanga penalizzata oltre misura da questa nuova direttiva Ue, poiché verrebbe azzerata del tutto, e non solo dimezzata, una produzione di qualità che interessa attualmente 5.500 ettari di terreno agricolo per un valore di reddito stimato tra i 12 e i 20 milioni di euro.
Ciò si rende necessario per evitare che lUmbria rimanga penalizzata oltre misura da questa nuova direttiva Ue, poiché verrebbe azzerata del tutto, e non solo dimezzata, una produzione di qualità che interessa attualmente 5.500 ettari di terreno agricolo per un valore di reddito stimato tra i 12 e i 20 milioni di euro.
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