ESTENSIONE AMMORTIZZATORI SOCIALI
REGIONE: BENE LESTENSIONE DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI ALLE PICCOLE IMPRESE METALMECCANICHE. OCCORRE UNA POLITICA INDUSTRIALE A SOSTEGNO DELLE IMPRESE DI QUALITA E DI POLI PRODUTTIVI DI ECCELLENZA
E con grande soddisfazione che Rifondazione Comunista saluta laccordo raggiunto fra la Regione dellUmbria ed i sindacati confederali per lestensione degli ammortizzatori sociali alle piccole imprese metalmeccaniche della provincia di Perugia; accordo che auspichiamo possa al più presto allargarsi allintera Umbria.
E con grande soddisfazione che Rifondazione Comunista saluta laccordo raggiunto fra la Regione dellUmbria ed i sindacati confederali per lestensione degli ammortizzatori sociali alle piccole imprese metalmeccaniche della provincia di Perugia; accordo che auspichiamo possa al più presto allargarsi allintera Umbria.
Si tratta di un segnale di grande attenzione che lIstituzione regionale ha lanciato nei confronti di un settore industriale che vanta una presenza consolidata soprattutto nellAlto Tevere umbro e che vive momenti di particolare difficoltà che si sono aggravati anche per il ritardo segnato dallo sviluppo di quei distretti industriali che vengono concordemente indicati quali strumenti indispensabili per la creazione delle condizioni ambientali più idonee al consolidarsi di significative presenze industriali.
Momenti di difficoltà che si sono riflessi a catena in specie sulla vita delle aziende di più piccola dimensione, dove si concentra però la maggior parte di queste produzioni e della relativa manodopera, incidendo in senso fortemente negativo sulle condizioni di vita e di lavoro di un numero crescente di maestranze alle quali è stato sinora negato leffetto attenuante, sia pure parziale, determinato dagli strumenti sociali (cassa integrazione in primo luogo) che sono previsti a sollievo dei lavoratori impiegati nelle aziende metalmeccaniche di maggiori dimensioni.
Va da se che una più agevole gestione degli effetti sociali prodotti dalla chiusura delle aziende o dal loro ridimensionamento in termini produttivi ed occupazionali non rappresenta la soluzione finale del problema, ma quanto meno consentirà di guardare con minore angoscia alla strada che, insieme, pubbliche istituzioni ed imprese hanno il dovere di percorrere per determinare il rilancio di un settore produttivo che è da sempre vanto dellUmbria.
La crisi produttiva del comparto meccanico allude sempre più a scelte di una nuova politica industriale regionale volta allo sviluppo delle imprese di qualità e alla definizione di distretti industriali o poli produttivi di eccellenza.
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