ECONOMIA MALATA
LECONOMIA ITALIANA CONTINUA AD ESSERE MALATA E DIMINUISCONO GLI ORDINATIVI DELLE NOSTRE IMPRESE, MA IL GOVERNO PREFERISCE PORRE LACCENTO SU UN AUMENTO DEL FATTURATO DROGATO DALLIMPRESSIONANTE CRESCITA DELLE NOSTRA BOLLETTA ENERGETICA
Il nostro è per davvero un Paese incredibile, nel quale i valori vengono completamente rovesciati ad uso e consumo della classe dirigente al potere. Prendiamo il caso ultimo offertoci dalla pubblicazione, appena nella giornata di ieri, dei dati Istat riguardanti il fatturato delle nostre imprese e gli ordinativi che hanno guadagnato le stesse nel dicembre scorso. Nel primo caso abbiamo avuto un incremento del 5,5% su base annua, mentre nel secondo si è registrato un calo, sempre su base annua, dell1,1%.
Il nostro è per davvero un Paese incredibile, nel quale i valori vengono completamente rovesciati ad uso e consumo della classe dirigente al potere. Prendiamo il caso ultimo offertoci dalla pubblicazione, appena nella giornata di ieri, dei dati Istat riguardanti il fatturato delle nostre imprese e gli ordinativi che hanno guadagnato le stesse nel dicembre scorso. Nel primo caso abbiamo avuto un incremento del 5,5% su base annua, mentre nel secondo si è registrato un calo, sempre su base annua, dell1,1%.
Ebbene, mentre la grande stampa nazionale ha pressoché ignorato, salvo poche lodevoli eccezioni, questultimo preoccupante fattore, largo spazio ha invece assegnato al primo, tanto da far dire al nostro presidente del consiglio che siamo in presenza di un fatto incoraggiante.
Se esaminiamo però più a fondo la questione, ricaviamo unimpressione di tuttaltro tipo, perché i due dati letti insieme confermano, ahinoi, che leconomia italiana percorre tuttora una strada in forte salita. Infatti, la crescita del fatturato delle nostre industrie è da attribuire pressoché interamente al rincaro del petrolio che ha enormemente dilatato la bolletta energetica italiana, tanto che il settore energetico ha segnato uno sbalorditivo +27,9%.
Ciò vuol dire che è stato lincremento di fatturato di questo settore produttivo a determinare il generale segno positivo dellintero apparato industriale del Paese, e questo perché noi tutti (le industrie comprese) siamo stati costretti a pagare a più caro prezzo la dose quotidiana di energia che ci serve per riscaldare le nostre case, per far funzionare i nostri elettrodomestici ed anche per far girare i macchinari nei nostri stabilimenti. Un maggiore costo che, naturalmente, si è immediatamente e inevitabilmente tradotto in un altrettanto consistente incremento dei prezzi dei prodotti che abbiamo dovuto acquistare, dalla verdura al latte, dal dentifricio alla frutta e così via.
Il dato dellincremento del fatturato è dunque un dato drogato, mentre non lo è quello nudo e crudo relativo allo stato degli ordinativi che ci sottopone al riscontro dei mercati dove si misura la capacità di concorrere delle nostre aziende.
Ebbene, in questo caso abbiamo, a fronte di una crescita del 3,7% sul mercato interno, sicuramente più protetto, un crollo del 9,6% su quello estero, determinato assai probabilmente proprio dallaccresciuto costo dei nostri prodotti come conseguenza del rincaro eccessivo della nostra bolletta energetica.
Invece di riflettere seriamente su questo fatto, si è dato ancora una volta spazio ai venditori di fumo che hanno come unico fine quello di ingannare gli elettori descrivendo loro una realtà del Paese che è assai distante dal vero. E chissà che non si debba proprio a ciò il fatto che ormai un italiano su tre sogna di andare a vivere altrove, in Paesi come la Spagna di Zapatero, ma anche la Francia, la Germania o lInghilterra dove, evidentemente, i trucchi contabili o di altro genere vengono assai più facilmente scoperti e denunciati.
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