CISA DI TAVERNELLE
PRESENTATA IN CONSIGLIO REGIONALE UNA INTERROGAZIONE DI RIFONDAZIONE COMUNISTA DELLUMBRIA PER CONOSCERE LA SITUAZIONE CHE SI STA DETERMINANDO ALLA CISA DI TAVERNELLE
Rifondazione comunista dellUmbria rende noto ha presentato una interrogazione alla Giunta Regionale in merito alla triste vicenda della CISA di Tavernelle.
Infatti, nellaccordo del mese di dicembre 2005, steso tra i sindacati e la dirigenza della Ingersoll Rand Company, si era stabilito che lazienda CISA di Tavernelle dovesse cessare le proprie attività produttive entro il 28 febbraio 2006; lintesa prevedeva inoltre il passaggio per un numero compreso tra le 33 e le 40 unità lavorative in una nuova azienda, verosimilmente la CMT, al fine di dare un proseguo allattività della CISA.
Rifondazione comunista dellUmbria rende noto ha presentato una interrogazione alla Giunta Regionale in merito alla triste vicenda della CISA di Tavernelle.
Infatti, nellaccordo del mese di dicembre 2005, steso tra i sindacati e la dirigenza della Ingersoll Rand Company, si era stabilito che lazienda CISA di Tavernelle dovesse cessare le proprie attività produttive entro il 28 febbraio 2006; lintesa prevedeva inoltre il passaggio per un numero compreso tra le 33 e le 40 unità lavorative in una nuova azienda, verosimilmente la CMT, al fine di dare un proseguo allattività della CISA.
Il nostro partito ribadisce i propri dubbi sullaccordo, dubbi del resto già sollevati in Consiglio Regionale attraverso una mozione: la CISA sta chiudendo, con i conti in regola, scadenze di produzione e consegna rispettate, a causa della delocalizzazione produttiva decisa unilateralmente dalla multinazionale Ingersoll-Rand.
Tra laltro nellincontro di lunedì 13 febbraio 2006 presso Confindustria Perugia tra le centrali sindacali e la CISA non è stato chiarito il futuro della CISA attraverso lingresso della CMT, proprio perché tra questultima e la Multinazionale Ingersoll-Rand non cè ancora un accordo chiaro sui margini economici reali per rilevare una parte della produzione.
in questa situazione i lavoratori dello stabilimento, ai quali continua ad andare tutta la nostra solidarietà, continuano a vivere con preoccupazione il pericolo di una chiusura totale e, per questo, sono in stato di agitazione.
Dunque interroghiamo la Giunta Regionale e lAssessore competente per conoscere quali azioni sono state intraprese per spingere la Ingersoll Rand Company a ritirare la procedura di mobilità per i lavoratori della Cisa e per scongiurare la chiusura dello stabilimento stabilita per il prossimo 28 febbraio e per sapere quali misure di intervento pubblico sono state attivate dalle istituzioni locali e dalla Regione dellUmbria al fine di garantire la continuità delle produzioni in loco, di evitare delocalizzazioni di processi produttivi, di mantenere i livelli occupazionali, così come già deliberato dal Consiglio Regionale dellUmbria.
Tra laltro nellincontro di lunedì 13 febbraio 2006 presso Confindustria Perugia tra le centrali sindacali e la CISA non è stato chiarito il futuro della CISA attraverso lingresso della CMT, proprio perché tra questultima e la Multinazionale Ingersoll-Rand non cè ancora un accordo chiaro sui margini economici reali per rilevare una parte della produzione.
in questa situazione i lavoratori dello stabilimento, ai quali continua ad andare tutta la nostra solidarietà, continuano a vivere con preoccupazione il pericolo di una chiusura totale e, per questo, sono in stato di agitazione.
Dunque interroghiamo la Giunta Regionale e lAssessore competente per conoscere quali azioni sono state intraprese per spingere la Ingersoll Rand Company a ritirare la procedura di mobilità per i lavoratori della Cisa e per scongiurare la chiusura dello stabilimento stabilita per il prossimo 28 febbraio e per sapere quali misure di intervento pubblico sono state attivate dalle istituzioni locali e dalla Regione dellUmbria al fine di garantire la continuità delle produzioni in loco, di evitare delocalizzazioni di processi produttivi, di mantenere i livelli occupazionali, così come già deliberato dal Consiglio Regionale dellUmbria.
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