Ai referendum quattro SI per la democrazia, i diritti, il futuro e la vita di tutti noi
Nonostante il tentativo maldestro di boicottaggio da parte di Berlusconi e le destre, il 12 e 13 giugno gli italiani potranno recarsi alle urne per esprimersi sui quattro quesiti referendari che hanno infiammato il dibattito degli ultimi mesi.
Sono tanti i motivi che ci spingono ad invitare tutte e tutti a non disertare l’appuntamento con i referendum di giugno. Il primo è certamente l’importanza del referendum in quanto strumento di democrazia diretta, che consente, cioè, agli elettori di poter incidere sul processo legislativo senza intermediari. In una fase in cui i cittadini stanno diventando sempre più meri spettatori delle decisioni assunte da altri, rafforzare le occasioni e i momenti di partecipazione non può che far bene alla vita democratica del Paese.
Gli altri motivi, invece, attengono ai temi oggetto dei referendum, questioni, anch’esse, che riguardano la democrazia, i diritti, il futuro e la vita di tutti noi.
Con il primo referendum abrogativo il popolo è chiamato a decidere se abrogare le norme che attualmente consentono di affidare la gestione dei servizi pubblici locali a operatori privati. Con il secondo i cittadini sono chiamati a esprimersi sull'abrogazione delle norme che stabiliscono la determinazione della tariffa per l'erogazione dell'acqua il cui importo prevede anche la remunerazione per il capitale investito dal gestore. Il terzo referendum propone l'abrogazione della norma che prevede la realizzazione in Italia di impianti di produzione di energia nucleare. L'ultimo, non meno importante, riguarda l'abrogazione delle norme di legge in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale.
Invitiamo tutti i cittadini ad andare alle urne nelle giornate del 12 e del 13 giugno per contribuire ad affermare la natura di bene comune dell’acqua, sottratto alle logiche del mercato e del profitto; per ribadire la ferma contrarietà allo sviluppo dell’energia nucleare nel nostro Paese alla luce della catastrofe giapponese ed in linea con le dismissioni delle centrali avviate in tutta Europa; perché la legge sia uguale per tutti e chi è accusato di un reato possa essere giudicato dalla magistratura.
Se le questioni oggetto del referendum appaiono scontate, così non è per l’esito delle consultazioni in ragione del raggiungimento del quorum e per le pressioni dei grandi poteri economici e politici che nelle ultime settimane hanno lavorato alacremente per boicottare l’appuntamento del 12 e del 13 giugno.
Per questo invitiamo con forza tutti i cittadini ad intensificare gli sforzi in questi ultimi giorni di campagna referendaria per garantire il raggiungimento del quorum e la vittoria dei SI in tutti e quattro i quesiti.
Stefano Vinti
Segretario regionale Prc-Umbria
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