giovedì 9 settembre 2010

Italia Mediana/Vinti (Prc): “Bene l’intesa tra Umbria e Lazio, sbaglia SeL a polemizzare con la presidente Marini”

La presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini ha concordato con la presidente della regione Lazio Renata Polverini di adoperarsi per definire tra le due regioni un protocollo d’intesa per potenziare scambi e definire strategie e interventi comuni in materia di sanità e turismo. Questo è certamente un fatto positivo, e il Rifondazione comunista sostiene l’operato della presidente Marini, proprio perché ha come obiettivo quello di porre con forza le ragioni dell’Italia centrale come strumento per depotenziare le spinte centrifughe nord-sud e tenere unito il Paese.

L’insieme di regioni che costituiscono Italia mediana, cioè Toscana, Umbria, Marche, Lazio, più l’Emilia Romagna, come ha sottolineato acutamente il professor Alberto Asor Rosa sul manifesto di ieri (8 settembre) – e come sostengono da tempo il Prc e la Federazione della Sinistra dell’Umbria –hanno in comune un’innegabile identità storica, culturale, politica e persino antropologica e possono svolgere un ruolo importante per la tenuta dell’unità nazionale se riescono a mettere in campo un patto interregionale civile, democratico, progressista e riformatore contrapposto chiaramente al progetto del federalismo egoista del Nord padano o a quello assistenzial-assistito del Sud.

Si tratta ora di predisporre un vero piano strategico di programmazione e di definizione di interventi e sinergie che coinvolga altre materie fondamentali per lo sviluppo economico e produttivo dell’Italia mediana e che si allarghi a Toscana, Marche e Emila-Romagna, per sviluppare appieno le opportunità previste dalla nostra carta costituzionale, nel rinnovato spirito autonomistico del Titolo V, che al comma 8 dell’art. 117 dispone esplicitamente che “la legge regionale ratifica le intese della Regione con altre Regioni per il migliore esercizio delle proprie funzioni, anche con individuazione di organi comuni”.

Il portavoce regionale di SeL Luigi Bori sbaglia, dunque, a non cogliere le opportunità di sviluppo sottese alla realizzazione di una politica comune dell’Italia mediana e sbaglia a polemizzare con la presidente Marini per il protocollo d’intesa proposto con la Regione Lazio. Questa è la strada giusta da percorrere e l’Umbria non deve temere il confronto, l’apertura, la messa in rete di strutture, professionalità, competenze per progetti comuni che mettano a valore anche le opportunità di finanziamento e cofinanziamento dell’Unione europea in settori strategici come la sanità e il turismo, ma anche per i trasporti, le infrastrutture materiali e immateriali, i servizi pubblici e sociali. Non è vero che le diversità geografiche, sociali, culturali, demografiche, storiche e ambientali dividono le regioni dell’Italia mediana; al contrario le differenze che ci sono non inficiano i tanti elementi culturali, storici e sociali che uniscono e che hanno creato un forte sostrato comune da cui occorre partire per la sfida di un modello di sviluppo veramente sostenibile e solidale aperta con il Nord, con il Sud, ma anche con le altre macroregioni dell’Unione europea.

Stefano Vinti, segretario regionale Prc-Umbria

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