Una mostra bellissima a Roma: L’età della Conquista
Ai Musei Capitolini, in Piazza Campidoglio a Roma, è in corso fino al 5 settembre una mostra straordinariamente bella: L’età della Conquista. La mostra ideata da Eugenio La Rocca e Claudio Parisi Presicce, è il primo appuntamento di un programma che terminerà nel 2014 denominato “I giorni di Roma” che ha come obiettivo lo svelamento della formazione della identità culturale e politica romana: dalla fine del III secolo a.C. alla seconda metà del I secolo a. C.
Secoli essenziali per la caratterizzazione della vita di Roma fortemente influenzata dalla cultura greca.
Già nel II secolo a.C. Roma dominava il Mediterraneo. Aveva sconfitto Cartagine in guerre interminabili e con sforzi grandiosi, e vinto con eccezionale rapidità tutti i popoli occidentali e gli stati greco – orientali (la Macedonia, la Siria, i Galati in Anatolia).
Restava però forte la discrepanza tra il suo potere e la sua immagine. Indiscutibilmente se la forza militare era romana, l’egemonia culturale era greca. I greci potevano deridere i costumi di Roma e specialmente il suo aspetto, non ancora abbellito da monumenti degni del suo nuovo ruolo. Il mondo civilizzato, nella letteratura, nella musica, nell’edilizia, nell’urbanistica, nelle arti figurative parlava greco.
Roma aveva conquistato la Grecia ed i paesi del Mediterraneo ma culturalmente era totalmente subordinata alla cultura e allo stile di vita ellenico.
Ci sarebbe voluto ancora un secolo ed oltre perché Roma si adeguasse ai nuovi parametri culturali, passando attraverso conflitti interni e tentativi di rifiuto da parte di un settore della classe dirigente, ostile ad una trasformazione radicale dei costumi tradizionali. Ma i tradizionalisti persero la loro battaglia e Roma cambiò in modo del tutto originale. I romani furono infatti capaci di assorbire gli elementi caratterizzanti la cultura greca e su quelle solide basi costruire un nuovo e duttile linguaggio universale, capace di adattarsi alle esigenze del nuovo impero. In sostanza i vinti, i Greci, con le loro ricchezze ed opere d’arte, divenute bottino di guerra, riuscirono a innestare la loro cultura e la loro tradizione artistica nella cultura romana, trasformandola radicalmente.
Tra i periodi più complessi e originali nel campo dell’arte occidentale, la formazione e la seguente supremazia di questo particolare linguaggio figurativo sono descritte attraverso una scelta magnifica di opere d’arte, statue, cicli scultori rilievi di marmo, in bronzo e terracotta, provenienti dai principali musei europei in una suggestiva messa in scena accanto ai capolavori dei musei capitolini.
La mostra è divisa in quattro sezioni e vuole mettere a confronto la cultura greca e quella romana. La prima sezione è dedicata a “Dei e Santuari” e presenta alcuni fregi e frontoni di grande interesse; nella seconda sono presentati i “Monumenti onorari”, voluti per celebrare la grandezza dei condottieri; la terza sezione introduce alla vita quotidiana di quest’epoca “vivere alla greca” e in conclusione, la quarta sezione “costumi funerari” oggetti legati al culto dei morti.
Stefano Vinti
Posta un commento