Vinti: “ Giuseppe Impastato rimane uno sfolgorante esempio di impegno civile e politico nella lotta contro l’oppressione"
In questi giorni viene ricordata la figura di Giuseppe Impastato, ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978 per il suo impegno politico contro la criminalità organizzata.
Siciliano, nato a Cinisi in provincia Palermo il 5 gennaio 1948, Peppino Impastato si scontra sin da subito con la realtà della malavita organizzata venendo lui stesso da una famiglia mafiosa.
Il rigetto per le condizioni sociali e culturali imposte dai boss lo spingono ad una intensa attività politica prima nel PSIUP poi nelle forze della Sinistra Unita coniugando la militanza con la conduzione di una radio locale Radio Aut, radio libera autofinanziata, con cui denuncia i delitti e gli affari dei mafiosi di Cinisi e Terrasini, in primo luogo del capomafia Gaetano Badalamenti, che avevano un ruolo di primo piano nei traffici internazionali di droga, attraverso il controllo dell'aeroporto. Il programma più seguito era Onda pazza, trasmissione satirica con cui sbeffeggiava mafiosi e politici.
Peppino Impastato verrà ucciso nella notte del 9 maggio, mentre era in corso la campagna elettorale per le comunali che lo vedevano candidato nelle liste di Democrazia Proletaria.
La figura di Giuseppe Impastato rimane uno sfolgorante esempio di impegno civile e politico nella lotta contro l’oppressione e per l’emancipazione da tutte le mafie che ancora oggi, pur con nomi e modalità diverse da quelle dell’epoca in cui è stato ucciso, continuano a minare dalle fondamenta il progresso civile, sociale ed economico dell’Italia tutta.
Vogliamo ricordarlo mentre sferza dai microfoni di Radio Aut i suoi concittadini mafiosi mettendone in luce i tic, le contraddizioni e le debolezze. Una voce che nemmeno il tritolo è riuscito a spegnere e che ancora ci parla di libertà e giustizia.
Stefano Vinti
Segretario Regionale Prc Umbria
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