lunedì 31 maggio 2010

Il governo Berlusconi deve fare gli interessi del Paese, non di Mediaset. Subito l'asta delle frequenze digitali come in Germania

Il governo Berlusconi si appresta a colpire il Paese con una manovra finanziaria “lacrime e sangue” che va a colpire i soliti noti, dai dipendenti pubblici alle risorse per le Regioni e gli enti locali.


Ma il modo per reperire risorse aggiuntive ci sarebbe e l’esempio ci viene dagli altri Paesi europei, come Germania, Francia e Regno Unito. Solo che bisognerebbe colpire interessi troppo forti, e troppo prossimi all’esecutivo delle destre, quelli del gruppo Mediaset, per fare un esempio.

Entro la fine dell’anno per 23 milioni di italiani sarà completato il pieno passaggio al digitale terrestre e per la fine del 2011 si potrebbe raggiungere il cosiddetto “switch off”, cioè l’intero passaggio delle trasmissioni al digitale terrestre. Si liberebbero così le frequenze della vecchia televisione analogica.

Bene, in Germania questo passaggio al digitale ha comportato per lo Stato un guadagno di oltre 4 miliardi di euro, semplicemente perché il governo tedesco ha venduto all’asta le frequenze liberate dalla messa nel cassetto dalla tv analogica alle compagnie telefoniche (Vodafone, T-Mobile, E-Plus e Telefonica).

In Italia, invece, le frequenze vengono regalate senza gara o asta. Le frequenze liberate con lo spegnimento della tv analogica, sono 25 per le reti nazionali, di cui 5 da destinare ad editori nazionali in parte nuovi, rispetto ai vecchi operatori Rai e Mediaset. Altre andranno, senza gara o asta, alle oltre 600 tv locali.

Una scelta che significa privilegiare interessi consolidati piuttosto che reperire risorse per il bene del Paese.

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