giovedì 1 aprile 2010

Come previsto l’Udc non vale la Federazione della Sinistra. Abbiamo fatto bene a non cambiare la coalizione di centrosinistra

A livello regionale con 22.756 voti la candidata presidente Binetti ha ottenuto un 5,05%, mentre la lista collegata, quella dell’Udc ha riportato una percentuale più bassa dello 0,7%, con uno scarto di oltre 4500 voti. L’Udc infatti raggiunge in Umbria il 4,38%, pari a 18.072, un risultato non troppo brillante per una formazione politica che ambiva a ridefinire il campo della colazione di centrosinistra in Umbria, spingendo la candidata presidente Catiuscia Marini a fare a meno di Rifondazione comunista e della sinistra in questa difficile tornata elettorale.

L’analisi dei numeri parla chiaro ed è impietosa: la candidata Marini ottiene una grande affermazione anche perché ha voluto mantenere i confini di una coalizione che ha ben governato la Regione e che governa le due province dalle amministrative dello scorso anno. La Federazione della Sinistra ottiene un buon risultato e contribuisce alla vittoria della coalizione con 28.331 voti, pari al 6,87%, una percentuale di 2 punti e mezzo superiore al 4,38 dell’Udc. In provincia di Perugia la Federazione della Sinistra raggiunge il6,15% e l’Udc il 4,75%, mentre il divario nella Provincia di Terni è ancora più consistente: l’8,95% della Federazione della Sinistra contro il 3,29% dell’Udc.

Rifondazione comunista ha visto giusto, dunque, quando – unica forza politica della coalizione - ha insistito per evitare l’allargamento dei confini del centrosinistra in Umbria, con l’ingresso dell’Udc di Casini, perché avrebbe cambiato radicalmente il profilo riformatore e progressiste dell’azione di governo della coalizione e non avrebbe contribuito ad un avanzamento elettorale del centrosinistra.

L’Udc, tra l’altro, non sarebbe stata utile per una raccolta dei voti al centro dello schieramento perché perde terreno rispetto alle europee (in termini assoluti e in percentuale, aveva 26.700, il 5,2% nel giugno 2009), mentre rinunciare a Rifondazione comunista avrebbe significato perdere consensi a sinistra, visto che la Federazione della Sinistra aumenta in percentuale rispetto alle europee, quando aveva il 6,2%, risultato che sostanzialmente quasi conferma in termini assoluti, scontando un calo di soli tremila voti.

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