L’Umbria torni ad essere cuore verde d’Italia: no al nucleare, no agli inceneritori, sviluppare l’economia verde e difendere i beni comuni
Perché l’Umbria torni ad essere il cuore verde del Paese è urgente scegliere un modo nuovo di fare sviluppo. La Federazione della Sinistra si impegnerà nel nuovo Consiglio regionale per lo sviluppo dell’economia verde, che può realmente divenire volano dello sviluppo e dell’innovazione dell’intera economia regionale e costituire opportunità per la creazione di nuova e buona occupazione.
Energie rinnovabili, chimica ecocompatibile, mobilità sostenibile, agricoltura di qualità, sistemi di mobilità alternativi, sono gli ambiti principali di questa nuova frontiera del fare sviluppo, assieme ad interventi di manutenzione e riqualificazione idrogeologica del territorio.
Inoltre, per tutelare veramente l’ambiente e il territorio la federazione della Sinistra dice tre chiari NO: alla privatizzazione dei beni comuni, al nucleare, agli inceneritori. Aria, acqua, ambiente, costituiscono quei beni naturali dai quali dipende la sopravvivenza e la qualità della vita.
E’ necessario che questi beni, intesi come diritti, vengano sottratti al mercato: il blocco di ulteriori processi di privatizzazione del sistema idrico e l’avvio della sua ripubblicizzazione costituiranno terreno prioritario di impegno della Federazione. Andranno infine implementate le politiche per la riduzione della produzione di rifiuti e dovremo incrementare ulteriormente la quota del riciclo e del riuso dei materiali.
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