sabato 20 febbraio 2010

L’Aur conferma la diminuzione dei redditi umbri. La prova che serve il reddito sociale

L’Agenzia umbra ricerche conferma le drammatiche ripercussioni della crisi sui redditi dei lavoratori e sulle famiglie umbre.
L’incubo dello scivolamento verso la povertà è quanto mai reale e a testimonianza di questo il Presidente dell’Aur Carnieri cita dati e numeri. Il reddito degli umbri è innanzitutto al di sotto della media nazionale, l’11 per cento delle famiglie è in arretrato con il pagamento delle bollette, il 5 per cento con il pagamento del mutuo; identiche difficoltà si registrano per le spese mediche ed il vestiario necessario.
A ciò si aggiunge un aumento delle disparità e delle possibilità di accesso ai servizi che solo il welfare regionale riesce in parte ad arginare. Una magra consolazione in considerazione del fatto che tutti gli indicatori palesano un peggioramento graduale della situazione, per rispondere al quale è tempo che le istituzioni e la politica umbra diano risposte serie per difendere gli stipendi e le pensioni dell’Umbria.
Rifondazione Comunista per questo ritiene necessario introdurre il reddito sociale anche in Umbria. Una misura adottata in tutti i paesi europei e che ha consentito, laddove applicato, di ammortizzare i guasti della crisi economica. Il reddito sociale è utile anche per coloro i quali in queste settimane o hanno perso o corrono il rischio di perdere il proprio posto di lavoro oltre che garantire uno strumento in grado di assistere i lavoratori precari e metterli nelle condizioni di non subire il ricatto di un mercato del lavoro sempre più dequalificato e con sempre meno garanzie e diritti.
Stefano Vinti

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