lunedì 1 ottobre 2007

NUOVA IMPENNATA DEI COSTI DI COSTRUZIONE: A PERUGIA +3,7% IN UN ANNO.

NUOVA IMPENNATA DEI COSTI DI COSTRUZIONE: A PERUGIA +3,7% IN UN ANNO. LE RAGIONI DEL CAPOLUOGO UMBRO DEBBONO TROVARE ASCOLTO DA PARTE DEL GOVERNO

Secondo l’Istat (i dati sono stati resi martedì), il costo di costruzione di un fabbricato residenziale è lievitato razionalmente del 3,9% nel secondo trimestre di quest’anno rispetto all’analogo periodo del 2006, con una variazione di +0,8% rispetto invece al trimestre precedente.

L’istituto ufficiale di statistica ci dice anche che nel giro di appena 7 anni il costo di costruzione è passato in Italia dalla base 100 del 2000 alla quota 126,9 del 2007.

Significativo al riguardo, in senso negativo, il dato di Perugia, che è di 129,8, perciò superiore di quasi 3 punti rispetto alla media nazionale, il che colloca il capoluogo umbro al quinto posto assoluto fra i capoluoghi di regione e di provincia autonoma italiani, dopo Genova (135,6), Roma (135,3), Firenze (132,3) e Bari (129,9), ma ben davanti a grandi città come Bologna (121,2), Napoli (126,3), Milano (126,9), Torino (127), Palermo (128,3).

Unica nota positiva è rappresentata dal fatto che questo fenomeno di espansione del costo di costruzione sembra aver rallentato a Perugia proprio nel secondo trimestre di quest’anno, se è vero che il nostro incremento nei confronti del trimestre precedente si è fermato al +0,4% contro il +0,8% nazionale, e al +3,7% nei confronti del secondo trimestre del 2006, contro il +3,9% del dato nazionale.

Resta comunque il fatto che per costruire una casa a Perugia si spende ancor’oggi più della media nazionale e che indubbiamente questo fatto si riflette, non certo positivamente, sia sul costo finale delle abitazioni che su quello dei canoni di affitto.

Alla luce di tutto ciò le ragioni di Perugia debbono quindi trovare attento ascolto a livello nazionale, per non restare esclusa, in considerazione delle sue ridotte dimensioni, dalle provvidenze che il governo sta predisponendo in favore dei centri urbani maggiori del nostro Paese, volte a combattere l’emergenza abitativa che è ben presente anche da noi, ed in particolare il triste fenomeno degli sfratti esecutivi.

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