FINALMENTE QUALCOSA DI SINISTRA...
FINALMENTE QUALCOSA DI SINISTRA SU PENSIONI, PRECARIATO E ICI. ORA UN PRECISO IMPEGNO PER LA CANCELLAZIONE DELLO SCALONE E PER UN DPEF DI VERO SVILUPPO
La decisa presa di posizione dei partiti della sinistra (Prc, Sd, Pdci e Verdi), che dopo la lettera inviata a Prodi si sono presentati ieri, al vertice tenutosi a Palazzo Chigi, con un documento comune, ha sortito l’effetto voluto: lo stesso Padoa Schioppa ha dovuto alla fine ammettere che, risanati i conti, la priorità del governo è ora cambiata ed anziché accontentare i soloni di Bruxelles, che vorrebbero imporci altri sacrifici, è giunto il momento di pensare ad una maggiore equità sociale. In altre parole è giunta l’ora del risarcimento sociale che si pratica ridistribuendo le maggiori entrate che sono state realizzate a favore dei ceti sociali che hanno meno, così come sta scritto nel programma di governo.
Giudizio, perciò, assai positivo sugli esiti scaturiti dall’incontro di ieri, in particolare per le importanti misure che sono state annunciate a vantaggio dei 2 milioni e mezzo di italiani che percepiscono vere e proprie pensioni da fame: l’ipotesi di circa 250 euro di “anticipo” a settembre e, dal 2008, di un aumento a regime di 40 euro al mese, il tutto accompagnato con una rivalutazione annuale degli assegni per salvaguardarne il potere d’acquisto messo a repentaglio dall’incremento costante del costo della vita, costituisce un ottimo viatico in vista dell’impegnativo confronto no-stop sullo “scalone” che metterà di fronte già oggi sindacati e governo, riguardo al quale Rifondazione Comunista continua a reclamare la cancellazione completa. Le risorse per farlo ci sono, basti pensare, tanto per dirne una, ai 3 miliardi e 100 milioni di euro che sono spuntati fuori pochi giorni fa da una revisione del bilancio dell’Inps.
Ma le sorprese positive dell’incontro di ieri non finiscono qui, perché non meno importanti sono anche altre misure decise sempre in questa circostanza, in particolare per migliorare gli ammortizzatori sociali (indennità di disoccupazione del 50 al 60%) e quelle a favore dei giovani e dei precari in genere che verranno anch’esse definite con un apposito decreto legge che sarà approvato fra la fine di luglio ed i primi giorni di agosto: 600 milioni di euro per il riscatto della laurea e per la regolarizzazione previdenziale.
Infine, dulcis in fundo, la notizia che sarà consistentemente tagliata l’Ici sulla prima casa: altri 290 euro risparmiati per le famiglie.
Ce n’è a sufficienza per marciare spediti verso un Dpef di vero sviluppo, capace di rimettere in morto i consumi, di difendere realmente l’ambiente, di ridare slancio alla ricerca e quindi anche respiro alle imprese. Rifondazione Comunista veglierà, assieme alle altre forze della Sinistra italiana, affinché questi impegni vengano onorati interamente. E’ necessario e indilazionabile che ciò avvenga, perché senza una decisa svolta a sinistra, che lo rimetta in piena connessione con il suo elettorato, questo governo non può avere futuro.
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