SISTEMA SOCIALE DI SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA
GLI ITALIANI SONO FRA GLI EUROPEI CON MENO TEMPO LIBERO E LE DONNE NE HANNO ANCORA DI MENO. VA COSTRUITO UN SISTEMA SOCIALE DI SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA
La statistica ci conferma quanto già immaginavamo e denunciavamo da tempo: gli italiani dispongono di poco tempo libero e ad essere sacrificate in questo senso sono soprattutto le donne.
La statistica ci conferma quanto già immaginavamo e denunciavamo da tempo: gli italiani dispongono di poco tempo libero e ad essere sacrificate in questo senso sono soprattutto le donne.
I dati tratti dallindagine Multiscopo dellIstat riguardo alluso del tempo, riferiti agli anni 2002-2003, ci dicono infatti che le donne italiane comprese nella fascia detà 20-74 anni, riposano mediamente appena 4 ore e 8 minuti ogni giorno. E abbiamo usato non a caso il termine riposano perché di questo si tratta, riuscendo a ricavare solo questo scampolo di pausa fra le faccende di casa, che continuano a gravare ancora pesantemente soprattutto sulle loro spalle, e gli impegni lavorativi assunti da molte di loro anche al di fuori delle mura domestiche.
LIstat ci dice anche che per questa particolare condizione le donne italiane si trovano al penultimo posto nellUnione europea, assieme alle francesi, salvate dalla maglia nera solo dalle ancora più sfortunate lituane.
Per la verità non è che al confronto con gli altri maschi europei quelli italiani se la cavino in maniera più brillante, visto che in questo caso con 5 ore e 8 minuti giornalieri a disposizione per loro si collocano ugualmente un bel po in giù nella classifica continentale, dato che solo in Lituania (4h50), in Lettonia (4h48) e in Francia (4h46) stanno peggio di noi, ma a detrimento della donne italiane sta il fatto che per esse questa condizione di disagio inizia a manifestarsi sin dalla più tenera età, visto che già verso 10 anni cominciano a dedicare parte del loro tempo alle faccende domestiche e che sin da prima passano più tempo dei loro coetanei sopra i libri di scuola.
Ma è soprattutto nella fascia d'età tra i 14 e i 19 anni che la differenza comincia a farsi più netta, considerato che le ragazze mediamente dedicano 4 ore e 41 minuti al giorno ad attività di tempo libero, a fronte delle 5 ore e 28 minuti che i ragazzi che dedicano in misura maggiore alle diverse attività del tempo libero: socialità, attività sportiva, giochi, eccetera.
La fase più acuta la raggiungono però dopo i 20 anni e questa continua fino ai 64 anni. LIstat ci dice che in questo lungo periodo di vita il tempo libero delle donne italiane si riduce a sole 3 ora e 28 minuti giornalieri, contro le 4 ore e i 16 minuti degli uomini. Rispettivamente significano il 14,4% e il 17,7% della loro giornata.
Come abbiamo già detto questo perché sulle donne ricade il maggior carico di lavoro giornaliero in casa e fuori casa: 7ore e 21 minuti contro le 6 ore e 15 minuti degli uomini. Una differenza che permane anche nell'età della pensione e che anzi si accentua, visto che in questa fase della vita le nostre donne dispongono di 5 ore e 4 minuti di tempo libero, contro le 6 ore e 26 minuti dei maschi.
Ma il dato che deve farci più riflettere è quello che si riferisce alle donne italiane comprese nella più ristretta fascia detà fra i 35 e i 44 anni, che dispongono di meno di tre ore libere al giorno per effetto dei maggiori carichi di lavoro che si vedono costrette ad assumere in questa fase della loro vita: per lesattezza 2 ore e 53 minuti in tutto, mentre i loro coetanei raggiungono le 3 ore e i 34 minuti.
Questi i dati nudi e crudi. Quanto alle considerazioni che ne discendono, oltre a quella che fa giustizia della leggenda secondo la quale gli italiani in generale faticherebbe meno degli altri europei, con ciò respingendo ogni pretesa di prolungare ancora gli attuali orari di lavoro (si tratterebbe semmai di fare il contrario, se non altro per una ragione di equità), non possiamo esimerci da una riflessione sui ritardi che abbiamo accumulato nel nostro paese riguardo alla costruzione di un sistema sociale che sostenga maggiormente la famiglia (una efficiente rete di asili nido, il tempo pieno scolastico, lassistenza domiciliare agli anziani ed ai portatori di handicap e quantaltro ancora) liberando soprattutto le donne italiane dallassolvimento di compiti aggiuntivi che ne moltiplicano le fatiche e ne restringono gli spazi di libertà. Una priorità sulla quale il governo dellUlivo deve sentirsi impegnato nel rispetto del programma che tutte le sue componenti hanno unanimemente sottoscritto.
A erodere fortemente il tempo libero delle donne è infatti anche la presenza dei figli e, sorpresa, la presenza di un partner accresce ulteriormente il carico di lavoro femminile, piuttosto che diminuirlo: lIstat ci attesta in modo inequivocabile che mentre le madri sole possono contare su 3 ore e 21 minuti di tempo libero, quelle in coppia con figli ne hanno appena per 2 ore e 57 minuti.
LIstat ci dice anche che per questa particolare condizione le donne italiane si trovano al penultimo posto nellUnione europea, assieme alle francesi, salvate dalla maglia nera solo dalle ancora più sfortunate lituane.
Per la verità non è che al confronto con gli altri maschi europei quelli italiani se la cavino in maniera più brillante, visto che in questo caso con 5 ore e 8 minuti giornalieri a disposizione per loro si collocano ugualmente un bel po in giù nella classifica continentale, dato che solo in Lituania (4h50), in Lettonia (4h48) e in Francia (4h46) stanno peggio di noi, ma a detrimento della donne italiane sta il fatto che per esse questa condizione di disagio inizia a manifestarsi sin dalla più tenera età, visto che già verso 10 anni cominciano a dedicare parte del loro tempo alle faccende domestiche e che sin da prima passano più tempo dei loro coetanei sopra i libri di scuola.
Ma è soprattutto nella fascia d'età tra i 14 e i 19 anni che la differenza comincia a farsi più netta, considerato che le ragazze mediamente dedicano 4 ore e 41 minuti al giorno ad attività di tempo libero, a fronte delle 5 ore e 28 minuti che i ragazzi che dedicano in misura maggiore alle diverse attività del tempo libero: socialità, attività sportiva, giochi, eccetera.
La fase più acuta la raggiungono però dopo i 20 anni e questa continua fino ai 64 anni. LIstat ci dice che in questo lungo periodo di vita il tempo libero delle donne italiane si riduce a sole 3 ora e 28 minuti giornalieri, contro le 4 ore e i 16 minuti degli uomini. Rispettivamente significano il 14,4% e il 17,7% della loro giornata.
Come abbiamo già detto questo perché sulle donne ricade il maggior carico di lavoro giornaliero in casa e fuori casa: 7ore e 21 minuti contro le 6 ore e 15 minuti degli uomini. Una differenza che permane anche nell'età della pensione e che anzi si accentua, visto che in questa fase della vita le nostre donne dispongono di 5 ore e 4 minuti di tempo libero, contro le 6 ore e 26 minuti dei maschi.
Ma il dato che deve farci più riflettere è quello che si riferisce alle donne italiane comprese nella più ristretta fascia detà fra i 35 e i 44 anni, che dispongono di meno di tre ore libere al giorno per effetto dei maggiori carichi di lavoro che si vedono costrette ad assumere in questa fase della loro vita: per lesattezza 2 ore e 53 minuti in tutto, mentre i loro coetanei raggiungono le 3 ore e i 34 minuti.
Questi i dati nudi e crudi. Quanto alle considerazioni che ne discendono, oltre a quella che fa giustizia della leggenda secondo la quale gli italiani in generale faticherebbe meno degli altri europei, con ciò respingendo ogni pretesa di prolungare ancora gli attuali orari di lavoro (si tratterebbe semmai di fare il contrario, se non altro per una ragione di equità), non possiamo esimerci da una riflessione sui ritardi che abbiamo accumulato nel nostro paese riguardo alla costruzione di un sistema sociale che sostenga maggiormente la famiglia (una efficiente rete di asili nido, il tempo pieno scolastico, lassistenza domiciliare agli anziani ed ai portatori di handicap e quantaltro ancora) liberando soprattutto le donne italiane dallassolvimento di compiti aggiuntivi che ne moltiplicano le fatiche e ne restringono gli spazi di libertà. Una priorità sulla quale il governo dellUlivo deve sentirsi impegnato nel rispetto del programma che tutte le sue componenti hanno unanimemente sottoscritto.
A erodere fortemente il tempo libero delle donne è infatti anche la presenza dei figli e, sorpresa, la presenza di un partner accresce ulteriormente il carico di lavoro femminile, piuttosto che diminuirlo: lIstat ci attesta in modo inequivocabile che mentre le madri sole possono contare su 3 ore e 21 minuti di tempo libero, quelle in coppia con figli ne hanno appena per 2 ore e 57 minuti.
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