mercoledì 22 giugno 2011

Realtà contributiva: precisiamo il ruolo dei Comuni. La soglia dei 50.000 euro non è un dogma

L'Assessore Vinti esprime forte preoccupazione per i numeri allarmanti comparsi recentemente sulla stampa locale in merito alla regolarità contributiva delle imprese nel settore dell'edilizia privata.


I dati riportati sono sicuramente indice di un malessere del settore legato a molti fattori e traducono comportamenti dei soggetti che operano sul mercato che mettono sistematicamente a rischio la sicurezza e l'incolumità dei lavoratori e perciò, come tali, sono da eliminare.

L'Assessore precisa, tuttavia, che si tratta di dati che vanno precisati.

In particolare, i mass media locali di venerdì 17 giugno 2011, riportano che, a fronte di 7.834 richieste iniziali, per i soli lavori eseguiti per conto di privati, la Cassa Edile ha rilasciato 1.476 certificati di congruità della manodopera, che, in base alla L.R. n. 1/2004, servono per ottenere l'agibilità. Sembrerebbe quindi che nell'ultimo anno, 6.358 umbri abbiano fatto eseguire lavori su immobili senza la regolare certificazione. Ma non è così, perché gli uffici comunali, i certificati di agibilità li hanno rilasciati.

Tali dati lascerebbero intendere che la verifica sulla congruità dell’incidenza della manodopera deve essere espletata per tutti gli interventi edili. In realtà non è così. Ai sensi di quanto prevede l'attuale normativa regionale (art. 11 L.R. n. 1/2004), la verifica sulla congruità dell'incidenza della manodopera impiegata nel cantiere, va fatta solo al termine dei lavori e solo per i lavori privati il cui costo di costruzione, determinato ai sensi dell’articolo 25, superi l’importo di 50.000 euro o per le opere esentate da tale costo, ma comunque aventi superficie utile coperta superiore a 100 metri. L’articolo 11, peraltro, è oggetto di un confronto tra i diversi soggetti istituzionali e le parti sindacali. Confronto che tende a stringere le maglie ulteriormente, oppure ad abrogare il tetto dei 50.000 euro.

Per i lavori privati che stanno al di sotto della soglia di 50.000 euro, occorre comunque avere un durc regolare, ma, in tal caso, il durc si limita alla sola regolarità contributiva e non anche alla congruità dell'incidenza della manodopera. Per tali lavori, l'attuale testo della norma prevede che l'agibilità può essere rilasciata dal comune anche in presenza di durc irregolare e di ciò deve esserne data notizia agli uffici competenti.

L'Assessore ricorda inoltre che la Regione Umbria è da anni impegnata sul fronte della sicurezza nei luoghi di lavoro e della regolarità contributiva e che, immediatamente dopo l’emanazione delle norme contenute nella citata L.R. n. 1/2004 e nel relativo regolamento di attuazione n. 2/2009, ha intrapreso una attività di informazione, controllo e monitoraggio. Da ultimo, l’attività di monitoraggio svolta presso gli Sportelli Unici dei comuni umbri, ai quali è stato richiesto di trasmettere i dati su eventuali violazioni accertate in materia.

Tale attività di monitoraggio e controllo deve comunque essere ulteriormente sviluppata e messa a punto perché sia maggiormente efficace.

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