Vinti: "Tutta la sinistra sta con la Fiom. Perché il PD non sta con gli operai?"
Lo sciopero dei metalmeccanici del 28 gennaio è una tappa fondamentale per la riconquista del contratto nazionale e la salvaguardia dei diritti nei luoghi di lavoro.
Ed è un appuntamento importantissimo al quale tutta la sinistra umbra che sta con le ragioni del lavoro e con gli operai – Rifondazione comunista, Comunisti italiani, Sinistra Critica, Italia dei Valori, Sinistra e libertà – ha deciso di partecipare e di contribuire attivamente al successo della mobilitazione dei metalmeccanici.
Lo dimostra anche l’appuntamento unitario costruito mercoledì 26 con una grande assemblea che ha visto unita tutta la sinistra ed è stata conclusa dal segretario nazionale della Fiom Giorgio Cremaschi.
La scelta compiuta dalla Fiat alle Carrozzerie di Mirafiori e a Pomigliano D’Arco è stata un atto antisindacale, autoritario e antidemocratico senza precedenti nella storia delle relazioni sindacali del nostro paese dal dopoguerra. Si è trattato di un attacco ai principi e ai valori della Costituzione italiana e alla democrazia perché calpesta la libertà dei lavoratori e delle lavoratrici di decidere a quale sindacato aderire per difendere collettivamente i propri diritti e di eleggere i propri rappresentanti in azienda.
L’onda lunga messa in moto da Pomigliano in poi sta ora per abbattersi sullo stabilimento di Cassino per passare oltre, cercando di travolgere ogni resistenza operaia all’interno della Fiat e poi dilagare in ogni fabbrica e luogo di lavoro nel nostro paese, compreso l’indotto umbro della Fiat, che conta circa 2000 addetti. Il ricatto di Marchionne è coerente con la distruzione della legislazione del lavoro in atto che vuol rendere tutti soli e precari; è la stessa logica regressiva messa in pratica dal Governo con l’attacco al diritto allo studio e alla ricerca attuato attraverso l’approvazione della controriforma universitaria Gelmini e il taglio
ai fondi per l’informazione e la cultura.
Si mettono così sotto scacco principi democratici di convivenza civile fondamentali. La sinistra che si oppone a Berlusconi e alle politiche delle destre nelle istituzioni e nella società sembra aver capito l’importanza della posta in gioco della lotta degli operai metalmeccanici, degli studenti e dei precari.
Auspichiamo che si moltiplichino gli elementi di unità di azione tra Prc, Pdci, Idv, Sel e Sinistra critica per affermare le ragioni del lavoro, per la salvaguardia dei beni comuni – e centrale sarà la mobilitazione referendaria – per difendere la Costituzione e la democrazia nel nostro paese. Ma auspichiamo anche che il Partito democratico scelga una volta per tutte da che parte stare e appoggi, insieme a tuta la sinistra, la battaglia dei lavoratori, dei precari e degli studenti.
Stefano Vinti, segretario regionale Prc-Umbria
Posta un commento