martedì 3 aprile 2007

CON LA “RIFORMA” FIORONI VANNO IN CRISI GLI “ESAMIFICI”. CROLLO DELLE ISCRIZIONI NELLE SCUOLE PRIVATE

La riforma degli esami di Stato voluta dal ministro Fioroni ha colpito nel segno, gli studenti cosiddetti “saltatori”, ovvero quelli che, dopo aver ottenuto la promozione al quinto anno con il massimo dei voti (almeno otto in tutte le materie), si presenteranno direttamente alla maturità, si sono ridotti d’un colpo: erano poco più di 1.700 lo scorso anno, quest’anno saranno appena 140.
Sono scomparsi i “geni” nel nostro paese? Oppure le regole che sono cambiate hanno stroncato un malcostume che si era fatto intollerabile? L’ipotesi più attendibile è la seconda, visto che la quasi totalità degli spericolati che tentavano il salto, il più delle volte con successo, proveniva dalle scuole private e paritarie che, avendo ottenuto nell’era Moratti il privilegio di essere sede d’esami e avvalendosi della facoltà loro concessa di istituire una commissione d’esame interamente interna, facevano i comodi loro, assicurando agli iscritti la promozione pressoché certa.
Ebbene, è bastata l’adozione di un provvedimento semplicissimo, volto a ridare dignità all’esame di Stato, quale il ritorno alla commissione mista (3 membri interni, 3 prof esterni e un presidente esterno) per stroncare questo deplorevole fenomeno.
“Niente più promozioni facili uguale affari in calo” per gli imprenditori delle scuole private che, privati di questa attrattiva, si ritrovano ora a fare i conti con un consistente calo delle iscrizioni (un 30% in meno).
Per la verità al ministro Fioroni va riconosciuto il merito di aver sin da subito posto un alt all’attività dei “diplomifici” che avevano ridotto la “maturita” ad una mera formalità, contribuendo a far decollare il numero dei promossi ad uno sbalorditivo 96,5% del totale. Lo aveva fatto già lo scorso anno sguinzagliando su è giù per l’Italia un pool di ispettori grazie all’attività dei quali furono esclusi dall’esame un centinaio di “ottisti”, quasi tutti provenienti dalle private.
Quella del salto del quinto anno è tornata, dunque, ad essere un’opportunità concessa esclusivamente agli studenti per davvero meritevoli: da quest’anno, infatti, per accedere all’ammissione abbreviata degli esami di Stato occorrere non solo la promozione al quinto anno con almeno l’otto in tutte le materie, ma bisognerà anche dimostrare di aver seguito un corso regolare di studio nei due anni precedenti il penultimo, conclusosi in entrambi i casi con una votazione non inferiore ai sette decimi per ciascuna disciplina. Inoltre, sempre in relazione a questi due anni, non sarà in ogni caso ammesso un candidato che sia incorso in ripetenze, con ciò cancellando anche la possibilità di usufruire dell’esame di Stato come occasione per recuperare gli anni eventualmente persi in precedenza. Una possibilità, anche questa, che era stata resa concreta dal governo Berlusconi allorché, nel 2002, modificò la composizione delle commissioni che fino a quel momento erano miste, trasformandole in organismi composti interamente da membri interni: ciò spiega come mai si passò d’un tratto, dalle poche decine di casi del ’99, ai 1.353 del 2003, fino ad arrivare ai 1.707 del 2004.
La stessa crescita impetuosa che si era registrata anche per le iscrizioni alle scuole non statali che, dalle 217 appena del 1999, divennero 9.850 nel 2003 e quasi 11 mila lo scorso anno. Per l’anno prossimo se ne prevedono più o meno 7 mila.

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