GESTIONE PUBBLICA DELLE ACQUE
AMBIENTE: RILANCIARE LA CULTURA DEL BENE COMUNE DI CUI LACQUA È IL SIMBOLO PRINCIPALE
Una priorità da affrontare nellinteresse generale. Così il consigliere regionale Stefano Vinti (Prc), il responsabile provinciale ambiente dello stesso partito Andrea Caprini e i rappresentanti della Sinistra Ds per il socialismo Franco Calistri e Franco Granocchia, hanno definito la campagna in sostengo alla proposta di legge di iniziativa popolare per la gestione pubblica delle acque e la ripubblicizzazione del servizio idrico.
Il consigliere Vinti ha evidenziato che alla campagna partecipano una pluralità di soggetti di differente orientamento, da Legambiente allArci, dalle Acli a Pax Cristi, dal Wwf a Manitese. Tutti intendono contrapporsi alla privatizzazione di un bene essenziale e necessario alla sopravvivenza stessa delluomo.
Il comitato promotore ha previsto, anche in Umbria, una serie di iniziative informative sullimportanza della gestione pubblica dellacqua e una raccolta di firme che, secondo Stefano Vinti, porterà alla raccolta di oltre 10 mila firme (delle 50 mila necessarie a livello nazionale) nella sola Umbria.
Il capogruppo regionale di Rifondazione comunista ha anche annunciato che il suo gruppo ha presentato una mozione affinché la Giunta aderisca al Manifesto dellAcqua, garantisca il carattere pubblico della proprietà e della gestione dellacqua e assicuri a tutta la comunità regionale il diritto allaccesso allacqua potabile.
Mentre Andrea Caprini ha sottolineato che la proposta di legge è articolata, puntuale e con effetti reali sul diritto allaccesso a questo bene e sulla partecipazione delle comunità alle scelte di gestione ed utilizzo, i rappresentanti della Sinistra Ds, Calistri e Granocchia, hanno delineato le proporzioni del problema acqua: nel mondo oltre un miliardo e mezzo di persone non fruiscono di questo diritto; i conflitti e le tensioni internazionali, ad esempio in Medio Oriente, scoppiano ormai intorno allacqua invece che attorno al petrolio; gli sprechi legati al degrado degli acquedotti e a sistemi di irrigazioni irrazionali portano a disperdere enormi percentuali di acqua potabile; lOnu ha evidenziato il rischio che Italia, Grecia e Spagna corrono subire la desertificazione e di non avere risorse potabili in quantità sufficiente; soltanto il 2,5% dellacqua presente sulla terra può essere destinato al consumo umano.
Il testo completo della proposta di legge, le adesioni e i documenti correlati sono stati pubblicati su www.acquabenecomune.org.
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