In zona sismica, niente mattone facile
In relazione alle notizie apparse sui giornali del 16.06.2011, riguardanti la proposta di modifica della LR 5 del 27 gennaio 2010 (Disciplina delle modalità di vigilanza e controllo su opere e costruzioni in zone simiche) di iniziativa dei consiglieri Smacchi e Barberini presentata nel corso della conferenza stampa del 15.06.2010, si specifica che le attività intraprese dagli uffici della Giunta Regionale mirano a mantenere inalterato il livello di sicurezza delle costruzioni in zona sismica, non riducendo i controlli e le autorizzazioni già previste ma dissuadendo di fatto la filosofia del “mattone facile”.
In particolare la Regione ha avviato con le Province un percorso di modifica ed integrazione della LR 5/2010 che mira a semplificare ed accelerare le procedure di autorizzazione sismica per le opere a minore rilevanza per la pubblica incolumità con l’estensione e l’integrazione degli elenchi già esistenti nella DGR 817 del 04 giugno 2010. Tale operazione, proprio per l’importanza che riveste ai fini della protezione antisismica, richiede un adeguato tempo di riflessione, di ponderazione e di confronto con le ultime norme tecniche sulle costruzioni (DM 14 gennaio 2008 ) e con il testo unico sull’edilizia (DPR 380/2001).
Il complesso delle variazioni presentate nel corso della conferenza stampa, per altro già in corso di formulazione da parte della Giunta e i cui contenuti operativi andranno comunque definiti con successivi atti della stessa, non incide sostanzialmente sull’impianto della LR 5/2010 il cui spirito rimane principalmente quello di ottenere una maggiore sicurezza delle costruzioni in zona sismica.
L’applicazione della LR 5/2010 e gli sviluppi connessi sono analizzati dalla Regione con il monitoraggio periodico dei controlli e delle autorizzazioni delle costruzioni in zona simica avviato immediatamente dopo la entrata in vigore della stessa.
In sostanza, tenuto conto della vastità della materia e della varietà dei soggetti coinvolti, si evidenzia una adeguata applicazione della vigilanza e dei controlli in ambito regionale.
In ultimo va ricordato che per la complessità della materia, l’ approvazione di eventuali modifiche alla legge richiederebbe un più lungo periodo di rodaggio.
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