lunedì 3 gennaio 2011

Grave taglio del 77% del fondo per l'affitto. Famiglie umbre a rischio

All’ abrogazione della proroga degli sfratti per finita locazione, stracciata dal decreto “milleproroghe” da parte del governo, si aggiunge il taglio del 77% del fondo sociale per il contributo all’affitto per le famiglie con i redditi bassi. Con la Finanziaria, infatti, il fondo è stato portato da circa 140 milioni di euro a circa 33,5 milioni, con una previsione per il 2013 di appena 14 milioni (nel 2000 il fondo ammontava a circa 600 miliardi di lire). Il Fondo nazionale per l’affitto previsto dall’art. 11 della legge 431/98, prevede l’erogazione di contributi a favore di famiglie che abitano in affitto ed hanno un canone di locazione eccessivamente oneroso rispetto al reddito. Con il fondo per la prima volta è stato individuato uno strumento che, attraverso il sostegno finanziato al reddito delle famiglie che vivono in locazione, ha consentito alle stesse di stabilizzare la propria permanenza negli alloggi di proprietà privata riducendo, così, la pressione della domanda sul versante pubblico. In Umbria, nel 2009, sono state presentate circa 10.000 domande per l’accesso ai finanziamenti della misura, con un fabbisogno corrispondente pari a 26,5 milioni di euro. Una parte delle risorse è stata coperta dal contributo statale pari a 3.286.000 euro, un’altra dal contributo regionale pari a 1.300.000 euro a cui si è aggiunto il contributo dei comuni per 700 mila euro, per un totale di 5.286.206 euro. Nel 2011 il contributo del governo verrà ridotto del 77%, esattamente di 2.530.220, per un importo da erogare pari a circa 755.780 euro. Se si pensa che già in precedenza potevano essere coperte solamente il 20% delle richieste umbre ben si comprende la gravità delle scelte del governo che rischiano di far precipitare centinaia di famiglie nel baratro della morosità. Con la crisi infatti le domande per il sostegno all’affitto non potranno che aumentare mentre i comuni difficilmente riusciranno a garantire le risorse erogate negli anni passati per la scure che si abbattuta sui finanziamenti agli enti locali. È scontato che la Regione dovrà fare ogni sforzo possibile per cercare di colmare la drastica riduzione delle risorse pur in una situazione estremamente critica per le responsabilità del governo Berlusconi che ancora una volta scarica i costi della crisi sulle fasce sociali più deboli e che invece andrebbero, al contrario, maggiormente sostenute. L’Assessore regionale Stefano Vinti

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