martedì 16 marzo 2010

Potenziare il sistema produttivo biologico regionale, favorire l’impiego di prodotti biologici e incentivare le filiere corte

Dobbiamo trovare risorse e strumenti normativi che incentivino il sistema produttivo biologico, perché ci si avvicini sempre più ad una riconversione ecologica del settore primario.

L’agricoltura biologica non solo consuma meno energia dell’agricoltura convenzionale, ma è più sana e tutela la biodiversità. Più di mezzo secolo di industrializzazione della produzione agricola ed alimentare ha reso il nostro sistema alimentare fortemente dipendente da carburanti fossili a prezzo sostenuto e ha creato un sistema che non tiene conto che l’acqua e la terra sono risorse limitate. Inoltre, si sono affermati regimi alimentari dannosi per la salute, ricchi di calorie, grassi e sale e poveri di frutta, ortaggi e cereali.

Ma il prezzo crescente dell’energia, la perdita drastica della biodiversità, l’impoverimento e l’inquinamento dei terreni agricoli, il cambiamento climatico e la diminuzione delle terre e dell’acqua disponibili ci impongono di cambiare velocemente e radicalmente la nostra agricoltura e la produzione alimentare.

Per questo occorre mettere più risorse a disposizione in Umbria per l’agricoltura biologica, per gli operatori e le organizzazione dei produttori e soprattutto per potenziare la ricerca da impiegare per lo studio dei sistemi produttivi biologici.

Rifondazione comunista, poi, si batterà per istituire in Umbria distretti o comprensori del biologico, per moltiplicare le occasioni di impiego di prodotti biologici in mense scolastiche, enti pubblici e strutture sanitarie della Regione, per sostenere e diffondere fiere e mercati dei prodotti biologici, per incentivare le filiere corte e le produzioni agricole e zoologiche a kilometro zero, potenziando le occasioni di incontro tra produttori e consumatori, singoli e associati e promuovendo le importanti esperienze di gruppi di acquisto popolari (gap) e solidali (gas).

Rafforzare lo sviluppo, la tutela, la qualificazione e la valorizzazione delle produzioni biologiche rappresenta in Umbria una opportunità importante di sviluppo per l’economia regionale, per rivitalizzare settori che hanno difficoltà di riconversione, per contribuire in maniera determinante alla salvaguardia ambientale, alla tutela della biodiversità e per prevenire la contaminazione accidentale da Ogm.

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