Brunetta, ovvero vizi privatistici contro pubbliche virtù
Fin dal suo insediamento il Governo Berlusconi si è schierato dalla parte del padronato, contro il lavoro dipendente. La crisi mondiale non ha fatto che rendere più evidente questo orientamento. In particolare, il fido colonnello Brunetta ha alzato la bandiera demagogica contro il dipendente pubblico per catturare l’elettorato sensibile alla leggenda metropolitana dei fannulloni. La verità è un’altra: non c’è sviluppo del Paese senza una pubblica amministrazione efficiente, ma anche di qualità. Il pugno di ferro contro i dipendenti pubblici non può far passare in subordine la moralizzazione dei rapporti fra organo politico e struttura amministrativa e non può far dimenticare che la pubblica amministrazione ha in mano le risorse sul welfare, sanità in primis.
I tagli alla spesa pubblica le cui vittime sono in prima istanza i lavoratori nascondono la volontà di aprire nuovi spazi all’imprenditoria privata su temi in cui il profitto non deve prevalere: cultura, demanio, difesa, protezione civile e infrastrutture sono ambiti in cui la trasformazione in società per azioni delle strutture pubbliche è già operativa o è in cantiere. La salute, la conoscenza, la formazione, l’accesso ai beni primari naturali e la difesa dagli eventi calamitosi sono alcuni dei diritti fondamentali delle persone che solo la dimensione universalistica e non profit del pubblico può assicurare.
Naturalmente la pubblica amministrazione deve garantire livelli di legalità che le permettano di avere i necessari rapporti con il mondo delle imprese nel concreto svolgimento delle attività economiche. Ma un lavoro pubblico vessato, sottopagato e strozzato nelle sue potenzialità e nella sua operatività è solo terreno di coltura per vicende di corruzione e per la illegalità diffusa.
La controriforma Brunetta va demolita e il lavoro pubblico va tutelato e sviluppato. La legalità va perseguita a tutti i livelli (politico, sindacale e amministrativo) ma restituendo e semmai accrescendo la dignità del pubblico dipendente a fianco e a tutela di tutti i lavoratori e le lavoratrici, di tutti i cittadini.
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