mercoledì 28 novembre 2007

IL CARO-DENTISTA INDEBITA LE FAMIGLIE

IL CARO-DENTISTA INDEBITA LE FAMIGLIE: FARE PRESTO PER L’ODONTOIATRIA PUBBLICA

Nel rapporto “Sanità 2007” del Ceis (Centro Interdipartimentale di Studi Internazionali sull'Economia e lo Sviluppo dell’Università di Tor Vergata), che ha trovato largo spazio sulla stampa nazionale, si dice che il 4,1% delle famiglie italiane ha contratto debiti per far fronte ad urgenti ed indispensabili cure mediche e che sono in particolare quelle di natura odontoiatrica che hanno inciso maggiormente sui bilanci dei nuclei familiari a più basso reddito. Si tratta della seconda causa di indebitamento degli italiani dopo l’assistenza a un disabile.

Una triste realtà che il gruppo regionale di Rifondazione Comunista aveva denunciato ben prima che trovasse conferma da parte del Ceis e che ci ha spinto a presentare la proposta di legge per istituire in Umbria un servizio di assistenza odontoiatrica protesica e ortesica che è oggetto di un primo esame in seno alla Commissione Affari Sociali. L’intento è di avere al più presto un servizio pubblico che eroghi a largo raggio queste prestazioni, al costo previsto dal tariffario ufficiale del ministero della Salute che è mediamente inferiore del 65% rispetto ai prezzi praticati sul libero mercato. Il diritto dei cittadini ad essere curati è cosa tanto importante che non può escludere questa fondamentale branca della medicina: rivolgersi ad un dentista in caso di bisogno non può e non deve essere un lusso che solo pochi possono permettersi, né deve essere causa di impoverimento per le famiglie.

Ci incoraggia il fatto che queste ragioni abbiano trovato attento ascolto in seno alla Commissione Affari Sociali, il che ci lascia sperare in un rapido approdo in aula del provvedimento e nel suo sollecito accoglimento da parte dell’Assemblea di palazzo Cesaroni. Si tratta di una proposta aperta a tutti i possibili apporti migliorativi, ciò perché non ci interessa farci bandiera del riconoscimento di un diritto fondamentale, quanto piuttosto assicurarci che ad esso venga data un’adeguata soddisfazione.

Il fatto è che al momento l’intervento pubblico in tema di assistenza odontoiatrica è praticamente simbolico e ciò ha favorito, tanto a livello nazionale che a quello locale, una crescita abnorme degli studi medico-dentistici privati che, rispetto al prezzario statale, applicano tariffe fino cinque volte superiori, anche se garantiscono prestazioni qualitativamente apprezzate dalla loro clientela.

Anche se datati - ma si tratta del confronto più recente in nostro possesso – ci paiono indicativi i dati di una indagine del 1991, condotta dal Movimento consumatori, secondo la quale per una protesi totale di 14 elementi si pagavano all’epoca, nel libero mercato, da 1.300.000 a 1.800.000 lire, a fronte di una tariffa convenzionata di 250.000 lire. Ci fermiamo qui, ben consapevoli, però, che da allora la situazione è fortemente peggiorata, cosa che incentiva l’esercizio abusivo di questa professione, alimentato da tante povera gente alla ricerca di un risparmio che può però compromettere la salute.

Per porre riparo a questo stato di cose proponiamo un finanziamento di 600 mila euro da distribuire in due annualità e da attingere dal Bilancio regionale, per non gravare sul Fondo sanitario regionale, per consentire alle nostre Aziende sanitarie di acquistare almeno 30 ”‘riuniti’ (così sono chiamati i complessi macchinari che consentono di ottimizzazione il servizio) da mettere a disposizione di altrettanti ambulatori pubblici che dovranno coprire, in maniera capillare, l’intero territorio regionale.

Grazie a ciò un numero di utenti assai maggiore dell’attuale potrà rivolgersi al sistema sanitario pubblico nelle certezza di ottenere una risposta adeguata alle loro necessità e al tempo stesso, attraverso questa doverosa opera calmieratrice, si potranno assicurare maggiori introiti per le stesse Aziende sanitarie e risparmi certi per i cittadini.

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